A differenza di Bonino, a Roccella avrei molto da dire (e, beninteso, da ascoltare)

Quando si rilascia un’intervista, è possibile essere fraintesi o brutalmente sintetizzati pur con l’ottima fede dell’intervistatore. Ulteriore premessa: ognuno è radicale a modo suo (come aggettivo; come sostantivo, no: il solo modo di esserlo è iscriversi al Partito Radicale). Ne consegue che mi guardo bene dal dare “patenti” a chicchessia, dal momento che io per primo non ne voglio.

Per andare alla carne della questione: al termine di una lunga intervista rilasciata al Corriere della Sera, alla domanda: “Vorrebbe dirle qualcosa? (a Eugenia Roccella, ndr), la risposta secca di Emma Bonino è: “Non ho niente da dirle”.

Marco Pannella è stato un’ottima “scuola” (altro discorso gli “allievi”). Una cosa credo di aver imparato da lui: che proprio chi è “lontano” e professa opinioni opposte alle nostre, merita attenzione. A cosa giova parlare con chi è già d’accordo con noi? In quei casi, bastano i silenzi. Incessante e instancabile, Pannella spiegava il significato letterale e sostanziale del “dia” “logos”.

Al riguardo un episodio ormai è lontano nel tempo: siamo agli anni del referendum sul divorzio (legge Fortuna-Baslini). Chi scrive, quei giorni li ha vissuti. Settimane prima dello storico voto, la “notizia” che Loris Fortuna ha rilasciato una lunga intervista al settimanale “Il Borghese”, diretto dal senatore missino Mario Tedeschi. Il Movimento sociale italiano, accodato a Vaticano e Democrazia Cristiana, era per l’abrogazione della legge. Incupito mi rivolgo a Torre Argentina: “Ma come, un’intervista al settimanale dei fascisti?”. Serafico, Pannella: “E a chi se no? A quelli che già sono convinti?”. Bella figura da imbecille che sono, ho pensato; è stata la prima di tante lezioni.

Breve: a Eugenia Roccella, che anch’io ho conosciuto al tempo di “Aborto facciamolo da noi” come Loredana Lipperini, la stessa Bonino e altri e altre, molto più di “ieri”, avrei da dire molte cose. Proprio perché Eugenia Roccella è così diversa da quella conosciuta un tempo. E anche, perché no? Ascoltarne le ragioni.

Aggiornato il 28 ottobre 2022 alle ore 11:40