Virologi a caccia di poltrone

venerdì 5 agosto 2022


Dunque, è cominciata la caccia alle poltrone parlamentari, poltrone che gli elefanti nella cristalleria del Movimento Cinque Stelle sono riusciti a far diminuire di oltre un terzo, rendendo la stessa caccia una vera e propria lotta all’ultimo voto. Tra gli aspiranti a occupare uno dei 600 scranni rimasti, tra Camera e Senato, non potevano mancare gli esponenti più in vista del terrore virale, a cominciare da quel Pier Luigi Lopalco, igienista che proprio grazie alle sue sparate anti Covid-19 venne nominato assessore alla Salute della Regione Puglia, e che ora il partitino di Roberto Speranza ha deciso di candidare alle prossime Politiche.

Piuttosto surreale, almeno per noi illusi aperturisti che crediamo ancora nel valore supremo delle libertà costituzionali, il comunicato con il quale il segretario regionale di Articolo 1, Ernesto Abaterusso, presenta – tra le altre supercazzole – la candidatura di Lopalco: “Con la scelta compiuta dalla Segreteria regionale abbiamo voluto dare, in vista della difficile contesa elettorale del prossimo 25 settembre, il nostro contributo al percorso intrapreso dalle forze democratiche e progressiste. Dopo un’attenta e approfondita discussione, abbiamo deciso di mettere in gioco le migliori competenze ed espressioni della società civile pugliese, inserendo nella rosa dei nomi persone impegnate nella tutela della salute e nel contrasto alla pandemia, nel lavoro, nella giustizia, nella lotta per l’affermazione dei diritti e della legalità, nella battaglia per la rivoluzione verde e la transizione ecologica con l’obiettivo di dare un contributo fattivo e mettere in campo candidature all’altezza della sfida e in connessione con i territori, anteponendo il bene comune all’interesse di parte”.

Quindi, secondo il partitello guidato da un uomo che si è reso responsabile delle più odiose, inutili e controproducenti misure restrittive, la candidatura di Lopalco tenderebbe a coniugare l’impegno dimostrato da quest’ultimo “nella tutela della salute e nel contrasto alla pandemia, con l’affermazione dei diritti e della legalità”? Tutte balle per incantare i gonzi e gli sprovveduti che ancora credono alle sorti certe e progressive nella lotta a un virus che ha sempre seguito un suo percorso, infischiandosene delle indicazioni delle virostar e dei politicanti della paura.

In realtà, così come era chiaro come il sole che ciò sarebbe accaduto, Speranza e i suoi compagnucci della parrocchietta, dopo essere riusciti a dare tutto il potere ai soviet del Covid-19, facendo credere a un Paese paralizzato dal terrore che è solo grazie a loro che abbiamo evitato una estinzione di massa, stanno semplicemente passando all’incasso elettorale. D’altro canto, la sinistra radicale rappresentata degnamente dall’evanescente ministro della Salute – una salute biologica che nulla ha a che vedere con un concetto ben ampio di benessere, così come più volte rimarcato dall’Organizzazione mondiale della sanità – non avendo da molto tempo più nulla da dire sul piano più squisitamente politico (la famosa “spinta propulsiva della rivoluzione d’ottobre” fu considerata esaurita da Enrico Berlinguer già nel lontano 1981), con l’arrivo di agente patogeno enormemente sopravvalutato ha vinto un terno al lotto, per così dire. Pertanto, era scontato che, giunti al fin della licenza, gli stessi compagnucci della parrocchietta cercassero in tutti i modi di capitalizzare sul piano dei voti l’orrenda epopea virale iniziata cantando l’Inno di Mameli dai balconi di casa e culminata nell’abominio del lasciapassare sanitario e di un sostanziale obbligo vaccinale per tutti.

A questo punto, si è aperta una autostrada per l’immensa pletora di espertoni mediatici del Coronavirus, i quali è assai probabile che non si faranno scappare l’occasione per tentare il prestigioso approdo in Parlamento. Il Paese di paranoici e dei fobici glielo deve. Come disse Winston Churchill in merito ai suoi coraggiosi aviatori nella battaglia d’Inghilterra, “mai così tanti dovettero così tanto, ovvero una catastrofe democratica e costituzionale senza pari, a così pochi”.


di Cla.Romi.