Ancora la mordacchia ai referendum

Altro che pelo nell’uovo, anche per questa tornata referendaria il dottor Sottile Giuliano Amato & C. della Corte costituzionale c’hanno messo la trave della politica proibizionista e conservativa per impedire all’elettorato italiano di esprimersi democraticamente.

E così, in barba all’articolo 75 della Costituzione Italiana (“non è ammesso il referendum per le leggi tributarie e di bilancio, di amnistia e di indulto, di autorizzazione a ratificare trattati internazionali”) quelli della Corte costituzionale, come da sempre, hanno lavorato di cesello per spazzare via lo sforzo della raccolta firme dei proponenti e per depotenziare fino allo svilimento lo strumento del referendum abrogativo che consente all’elettorato di sopperire all’incapacità di legiferare del Parlamento. Questa volta ci viene impedito di poter disporre dell’eutanasia nei casi di insopportabilità della sofferenza fisica, di poter usufruire dei prodotti terapeutici e ludici personali dei derivati della cannabis a tutto vantaggio della pratica illegale delle stesse attività e ci viene impedito di introdurre la responsabilità oggettiva diretta e personale dei giudici nell’ordinamento giuridico a fronte di quella indiretta ed a carico dello Stato italiano attuale.

Bontà loro, i giudici della Consulta ci hanno lasciato 5 quesiti referendari (detenzione cautelare – separazione delle funzioni dei magistrati – modalità di elezione dei componenti del Consiglio superiore della magistratura – composizione dell’organo per la valutazione dell’operato dei giudici – Legge Severino per l’incandidabilità dei soggetti condannati in primo grado), sempre importanti per la riforma della giustizia, ma che non hanno quel “quid” di riforma liberale come si evidenzia nei 3 non ammessi; essi sembra quasi abbiano più un’impronta tecnicista che, unita alla disinformazione chirurgica dei mass media del sistema politico/mediatico, snatureranno la spinta all’affluenza alle urne col rischio del mancato superamento del 50 per cento di quorum, come successe ai quesiti referendari sulla fecondazione assistita.

Ci rimane l’unica consolazione di un quadro politico non avvilito da lotte ideologiche, col sangue agli occhi, dei conservatori populisti potendo così concentrare tutti gli sforzi della nostra collettività, a partire dal Parlamento di questa disgraziata XVIII legislatura, per la messa a terra produttiva del Pnrr da parte del Governo Draghi; quando fra un anno saremo richiamati alle urne avremo da eleggere un Parlamento della XIX legislatura di due Camere fotocopia a ranghi ridotti con 400 deputati e 200 senatori.

Insomma, una scatoletta di tonno sempre più sigillata proprio come un altro film da oggi le comiche! Purtroppo nel frattempo l’irrompere della guerra scatenata da Vladimir Putin e la sua cricca in Ucraina ha imbastardito il quadro politico informativo, per cui dobbiamo assistere alla zombizzazione filorussa dei mass media, in particolare dell’informazione televisiva. In ogni caso, attendiamo fiduciosamente da parte della Corte dell’Aja l’emissione del mandato di cattura internazionale per crimini di guerra nei confronti degli invasori; tanto per cominciare a fare almeno un po’ di giustizia e Stato di diritto.

Aggiornato il 30 maggio 2022 alle ore 13:07