Giustizia, Flick: “La protesta dei magistrati è inopportuna”

“Le leggi le fa il Parlamento. Così la credibilità della magistratura viene dilapidata”. Giovanni Maria Flick lancia un duro monito. Per l’ex ministro della Giustizia ed ex presidente della Corte costituzionale, la minaccia di sciopero dei togati contro la riforma del Csm e dell’ordinamento giudiziario è “inopportuna nel contenuto, nel metodo e nelle ragioni”. Intervistato dal Foglio, Flick afferma che “lo sciopero non può costituire l’occasione per far valere orientamenti politici o per contestare i contenuti di scelte legislative, peraltro ancora oggetto di discussione in Parlamento”. Flick si dice colpito dal tempismo dell’Associazione nazionale magistrati che ha scelto come periodo per lo sciopero proprio quello “in cui il Parlamento si accinge a varare una riforma che sarà oggetto di dibattito”. Un’idea “inaccettabile” per il costituzionalista. “La vicinanza tra queste iniziative e le prossime elezioni del Csm”, dice, “conferma il permanere della correntocrazia”. In questo modo la magistratura continua a “dilapidare un patrimonio di credibilità e di fiducia che ha accumulato nel tempo attraverso comportamenti di questo genere”, aggiunge Flick, per il quale la magistratura di credibilità “già ne ha dilapidata abbastanza” negli ultimi anni.

Sul tema incandescente interviene Francesco Paolo Sisto. Il sottosegretario forzista alla Giustizia sottolinea che “sulla riforma dell’ordinamento giudiziario, la maggioranza, ad esclusione di Italia viva, si è dimostrata solida: non c’è motivo per cui non debba accadere anche in Aula ciò che si è verificato in Commissione. Non vedo segnali di fibrillazioni tali da mettere a rischio un provvedimento di cui il Paese ha bisogno”. Per Sisto, “è legittimo che ogni forza politica rivendichi una certa autonomia culturale su temi delicati come la giustizia. L’importante è che questo non diventi il pretesto per mettere a repentaglio la riforma. Chiediamo ai gruppi di essere coerenti, affinché non si torni indietro rispetto al senso di responsabilità dimostrato in Commissione”. Per Sisto, “d’altra parte, siamo di fronte a una riforma che è il precipitato degli sforzi compiuti da ciascun partito per scrivere una buona legge, figlia di una maggioranza amplissima”.

Aggiornato il 19 aprile 2022 alle ore 13:57