Variante Omicron 2 sequenziata in Italia

venerdì 28 gennaio 2022


È stata sequenziata, per la prima volta nel nostro Paese, la variante Omicron 2 (grazie alla segnalazione del laboratorio di Igiene del Policlinico San Martino diretto dal professor Giancarlo Icardi). Secondo quanto appreso sarebbero due i casi accertati: il primo dopo il sequenziamento di routine al San Martino, l’altro invece è stato registrato dal sequenziamento di un campione derivante dal monitoraggio nazionale, che coinvolge il Laboratorio.

Rimodulare alcune regole

“L’alta percentuale di vaccinati, così come la circolazione di un virus che è un po’ meno temibile rispetto alla variante Delta, ci permettono una rimodulazione di alcune regole e la rimozione della burocrazia che oggi serve per l’uscita dagli isolamenti”. Così Pierpaolo Sileri, sottosegretario al ministero della Salute, intervenuto ai microfoni de L’Italia s’è Desta su Radio Cusano Campus.

La durata del Green pass

“Va rivista quella che è la durata del Green pass per chi ha completato il ciclo vaccinale – ha insistito Sileri – bisogna anche rimodulare le regole per la scuola, visto che anche tra i ragazzi e le ragazze aumentano i vaccinati. I provvedimenti verranno fatti sulla base dei dati ma direi che ormai ci siamo”.

Obbligo vaccinale

Sileri ha inoltre detto la sua sull’obbligo vaccinale: “Non credo servirà avere un obbligo per tutti. Bisognerà, nel tempo, passare a una vaccinazione per il Covid fatta come quella per l’influenza, ovvero rivolgendosi soprattutto alle categorie più fragili. Anche questo però ce lo diranno i dati. Siamo in una fase di transizione ma nelle prossime settimane ci sarà un cambiamento radicale della nostra vita, un progressivo ritorno alla completa normalità”.

Pillola anti-Covid in arrivo

Tra le altre cose, nelle ore scorse la struttura commissariale, d’intesa con il ministero della Salute, ha chiuso con la casa farmaceutica Pfizer il contratto per la fornitura di 600mila trattamenti completi dell’antivirale Paxlovid nel corso di quest’anno. Più precisamente, la prima tranche del farmaco (11.200 trattamenti) ci sarà nella prima settimana di febbraio. La distribuzione alle regioni avverrà seguendo le indicazioni del ministero della Salute e dell’Aifa (Agenzia italiana del farmaco).

Covid, scendono incidenza e Rt

Per dovere di cronaca, secondo i dati emersi dal monitoraggio dell’Istituto superiore di sanità-ministero della Salute sull’andamento dell’epidemia Covid-19, sono scesi in questa settimana i valori dell’incidenza dei casi di Covid per 100mila abitanti e dell’indice di trasmissibilità Rt: l’incidenza, in concreto, ha raggiunto quota 1823 (rispetto al valore di 2011 della scorsa settimana) e l’Rt è sceso a 0,97 (la scorsa settimana era 1,31). Non solo: si è abbassato il numero dei posti letto occupati per Covid nei reparti ordinari e della terapia intensiva.

Il versante della scuola

“Più dell’80 per cento dei nostri ragazzi è a scuola in presenza”: queste le parole di Patrizio Bianchi, ministro dell’Istruzione, nel corso della visita al Campo di Fossoli, nel Modenese. “Noi dobbiamo, così come avevamo promesso, seguire l’andamento della pandemia semplificando man mano che andiamo avanti – ha specificato – lo facciamo con delle norme e quindi lo faremo nel Consiglio dei ministri di inizio settimana”. Non solo: “I presidi chiedono un’accelerazione delle semplificazioni sulle quarantene? Bisogna essere molto cauti. Io capisco che le famiglie e i presidi vogliano delle semplificazioni. Capisco anche il tema delle quarantene, però sono quelle cose che stanno fra la scuola e la salute e quindi bisogna essere molto cauti e molto attenti. Noi siamo cauti e attenti – ha notato – però siamo anche attenti alle richieste delle famiglie e quindi anche delle scuole. Lo facciamo a inizio settimana e lo facciamo come sempre con una decisione collettiva. Queste cose non le fa il ministro dell’Istruzione o il ministro della Sanità, lo fa tutto il Governo insieme”.

Le parole di von der Leyen

Ursula von der Leyen, presidente della Commissione della Unione europea, in un video divulgato sui social ha affermato che “oltre la metà degli adulti in Europa ha fatto la terza dose. È un importante traguardo nella nostra campagna di vaccinazione. L’82 per cento degli adulti europei è vaccinato con due dosi ma serve fare di più. Chiunque può, faccia la terza dose. Secondo i dati dell’Ecdc – ha terminato – se tutti gli adulti europei vaccinati con due dosi avessero il booster, avremmo evitato un milione di ospedalizzazioni”.

 


di Mimmo Fornari