Stato moschicida

mercoledì 5 gennaio 2022


In terreno sociologico è nota la formulazione di una teoria che assume varie denominazioni: effetti non voluti; effetti perversi; eterogenesi dei fini, alla sostanza, poniamo, un legislatore concepisce un provvedimento per degli scopi e ne viene un effetto ben diverso, perverso o comunque non previsto. Al presente, qualche statista, per dire, crede che con regole minuziosissime riesce a dominare, dirigere quell’organismo multibranchiale che è la società. E sta ottenendo un risultato “perverso”, imprevisto, eterogenico, la Società si sottrae allo Stato così pervasivo, invasivo, che vuole apparire paterno, proteggente, accurativo e si fa la propria società, anzi tante microsocietà, le società segrete solidali autogestite. Sapendo che ho dedicato anni alla figura del “lavoratore imprenditore/cittadino imprenditore” dei conoscenti mi informano: ho viaggiato in macchina con altri pagando esiguamente evitando vaccini e tamponi, e non uno molti mi comunicano; altri mi inviano notizie di lavoratori che con il denaro della disoccupazione acquistano la fabbrica all’asta, ciò avviene a Gaggio Montano e Porretta, sull’Appennino bolognese.

In questi giorni. Uno dei risultati di tanta volontà di ordinare la società in modo eccedente e non pare efficiente sarà, è che gli individui sgusciano dallo Stato e si conguagliano tra di loro. Sarà una società “astatale”. E prolificherà quanto più lo Stato intende padroneggiare al grido di “Vi metto a posto io, solo io, sempre io”. Il cittadino non diventa ribelle, lo Stato, questo Stato ama i ribelli, può legittimare la autorità, il cittadino diventa spugna e anguilla, salamandra e talpa, e lo Stato moschicida afferra vento. Lo Stato è una magistrale forma di governo con misure regolative che armonizzano. Ma se l’armonia comprime, il cittadino prende altrove aria. Nelle piccole società solidali autogestite.   


di Antonio Saccà