Stato moschicida

In terreno sociologico è nota la formulazione di una teoria che assume varie denominazioni: effetti non voluti; effetti perversi; eterogenesi dei fini, alla sostanza, poniamo, un legislatore concepisce un provvedimento per degli scopi e ne viene un effetto ben diverso, perverso o comunque non previsto. Al presente, qualche statista, per dire, crede che con regole minuziosissime riesce a dominare, dirigere quell’organismo multibranchiale che è la società. E sta ottenendo un risultato “perverso”, imprevisto, eterogenico, la Società si sottrae allo Stato così pervasivo, invasivo, che vuole apparire paterno, proteggente, accurativo e si fa la propria società, anzi tante microsocietà, le società segrete solidali autogestite. Sapendo che ho dedicato anni alla figura del “lavoratore imprenditore/cittadino imprenditore” dei conoscenti mi informano: ho viaggiato in macchina con altri pagando esiguamente evitando vaccini e tamponi, e non uno molti mi comunicano; altri mi inviano notizie di lavoratori che con il denaro della disoccupazione acquistano la fabbrica all’asta, ciò avviene a Gaggio Montano e Porretta, sull’Appennino bolognese.

In questi giorni. Uno dei risultati di tanta volontà di ordinare la società in modo eccedente e non pare efficiente sarà, è che gli individui sgusciano dallo Stato e si conguagliano tra di loro. Sarà una società “astatale”. E prolificherà quanto più lo Stato intende padroneggiare al grido di “Vi metto a posto io, solo io, sempre io”. Il cittadino non diventa ribelle, lo Stato, questo Stato ama i ribelli, può legittimare la autorità, il cittadino diventa spugna e anguilla, salamandra e talpa, e lo Stato moschicida afferra vento. Lo Stato è una magistrale forma di governo con misure regolative che armonizzano. Ma se l’armonia comprime, il cittadino prende altrove aria. Nelle piccole società solidali autogestite.   

Aggiornato il 05 gennaio 2022 alle ore 14:45