Salvini: “Il Pd non è proprietario del Colle”

Matteo Salvini invoca un “presidente di garanzia”. Il segretario della Lega spera “che ci sia una scelta non unanime ma quasi, non di parte ma di cuore e di Paese. Ci sto lavorando”. Rispondendo a una domanda sul Quirinale, a margine dell’assemblea dell’Udc a Roma, l’ex ministro dell’Interno è perentorio: “Il regalo di Natale che faremo agli italiani sarà un presidente equidistante, perché il Pd non è proprietario del Quirinale e dei dintorni”. Quanto all’identikit del prossimo presidente della Repubblica, Salvini sostiene di avere “già più di un’idea”. Di più: “Sto lavorando, coordinando e incontrando, ma non ve lo racconto. L’obiettivo è che ci sia un presidente equilibrato e quanto meno equidistante e senza tessera del Pd in tasca. Tutti i candidabili sono candidabili. Sopra 50 anni tutti possono proporre candidatura e tutti hanno diritto e non è qualche benpensante può dire che va bene Tizio e non va bene Caio”.

Sulla partita per il Colle, Ignazio La Russa auspica l’unità del centrodestra. “Sul Quirinale – sostiene il senatore di Fratelli d’Italia – non facciamo nomi ma abbiamo tutti la speranza che l’unico presidente del Consiglio di centrodestra degli ultimi anni possa farcela”. La Russa alludendo a Silvio Berlusconi, senza citarlo, aggiunge: “Non si vada in ordine sparso con le ipotesi B e C, è una cosa che ho ottenuto da Matteo e anche da Silvio”. A proposito della candidatura del Cavaliere, dice la sua anche Clemente Mastella. Ospite di Un giorno da pecora, in onda su Rai Radio1, l’ex ministro e sindaco di Benevento sottolinea: “Berlusconi può farcela se riesce a recuperare voti nel gruppo Misto. Se mia moglie lo voterebbe? Se è candidato, perché non dovrebbe votarlo”.

Frattanto, Giovanni Maria Flick si dice favorevole alla proposta Zanda-Parrini-Bressa di escludere per legge il secondo mandato del presidente della Repubblica. Per l’ex presidente della Corte costituzionale, “quella richiesta è profondamente fondata e ineccepibile dal punto di vista costituzionale”. La proposta è una strizzata d’occhio a Sergio Mattarella? “Penso che a strizzare troppo l’occhio poi si rischi di diventare strabici”, risponde il costituzionalista in un’intervista a Repubblica. E se l’attuale inquilino del Colle venisse rieletto, “sarebbe l’ennesima riprova del fatto che, per ragioni di politica molto concreta e di interessi contrapposti, si finisce per non rispettare le istituzioni”, dichiara l’ex numero uno della Consulta, per il quale bisogna “smetterla di giocare con le massime cariche dello Stato” come se fossero “le figurine Panini”.

Aggiornato il 03 dicembre 2021 alle ore 16:27