Berlusconi e il Colle: “Nel centrodestra candidati d’alto profilo”

“Interrompere il buon lavoro del Governo, mentre la ripresa è appena avviata e l’emergenza sanitaria pur controllata grazie al vaccino è ancora attuale, sarebbe irresponsabile”.

Silvio Berlusconi, in una intervista a Il Giornale, ha spiegato: “Non ho nulla da rimproverare a questo Governo, che nelle circostanze date sta facendo davvero tutto il possibile, con buoni risultati, accogliendo molte delle nostre indicazioni e delle nostre proposte”.

Il leader di Forza Italia, inoltre, ha sottolineato: “Come ho detto più volte, questo Governo non è evidentemente un Governo di centrodestra. Draghi sta facendo bene e sta ottenendo risultati eccellenti, grazie alla disponibilità di tutte le forze politiche della maggioranza, noi compresi, ad accettare dei compromessi, per privilegiare l’unità della nazione di fronte alla più grave crisi del Dopoguerra”.

Oltre ad aver ribadito che il centrodestra si presenterà unito alle prossime elezioni, il Cavaliere ha notato: “La Lega ha un ruolo, una storia e una collocazione internazionale diversi dai nostri. Questo non ci ha impedito di governare insieme il Paese e, anche oggi, molte delle maggiori Regioni italiane”. E ancora: “Sulla linea politica di Forza Italia, che è chiarissima, mi pare non ci siano distinguo né fibrillazioni da parte di nessuno. Siamo parte integrante ed essenziale del centrodestra, il nostro ruolo è quello di un partito di centro liberale e cristiano ben distinto da quello dei nostri alleati, siamo europeisti e garantisti, sosteniamo lealmente fino in fondo il Governo Draghi, che è nato prima di tutto per nostra iniziativa”.

Infine, una battuta sul Colle: “Il centrodestra è in grado di esprimere candidature di alto livello alla presidenza della Repubblica. Ma il capo dello Stato deve rappresentare l’unità della Nazione, al di là degli schieramenti. Nel momento in cui viene eletto, viene meno ogni sua appartenenza. Non considererei mai il presidente Mattarella, per esempio, come l’espressione di una parte politica. Non lo sono stati Einaudi, Saragat, Pertini, che pure come lui venivano da una storia di impegno politico attivo ad alti livelli”.

 

Aggiornato il 10 novembre 2021 alle ore 15:45