Aldous Huxley: le nuove democrazie, i totalitarismi mascherati

In tutte le democrazie del mondo i cittadini stanno accettando quasi inconsciamente che gli uomini al potere non li rappresentino veramente. Spesso bisogna scegliere il meno peggio, è successo con l’ultima elezione del presidente degli Usa e accade in quasi tutti i Paesi, sviluppati e non. In questo secolo, dobbiamo seriamente affrontare un problema di democrazia, perché è evidente a tutti che non è questo che intendevamo con l’istituzione di un ordinamento democratico. A tal proposito è interessante leggere le parole di Aldous Huxley ne Il Ritorno al mondo nuovo (1958): “Le Costituzioni non si abrogheranno e le buone leggi resteranno nel codice; ma tali forme liberali serviranno solo a mascherare e ad abbellire una sostanza profondamente illiberale. Sotto la spinta continua della sovrappopolazione e della super-organizzazione, crescendo l’efficacia dei mezzi per la manipolazione dei cervelli, le democrazie muteranno natura; le antiche forme ormai strane rimarranno: elezioni, Parlamenti, Corti Supreme, eccetera. Ma la sostanza, dietro di esse, sarà un nuovo tipo di totalitarismo non violento. Tutti i nomi tradizionali, tutti i vecchi slogan resteranno esattamente com’erano ai bei tempi andati. Intanto l’oligarchia al potere, con la sua addestratissima élite di soldati, poliziotti, fabbricanti del pensiero e manipolatori del cervello, manderà avanti lo spettacolo a suo piacere”.

Dalle parole di Huxley possiamo capire molto e renderci conto che la piega che stanno prendendo le nostre società non è per nulla incoraggiante. Molte persone pensano che i tiranni siano sempre degli esseri spregevoli e crudeli, con perversioni pericolose e instabili mentalmente. Persone, in breve, che si riconoscono immediatamente. Purtroppo non è così. Per difendere le nostre democrazie, inoltre, dobbiamo capire che non bisogna difendersi soltanto dai tiranni, ma anche da uomini che con il loro modo di fare ostacolano il processo democratico pur stando nel pieno rispetto delle leggi. Ad esempio, non è accettabile che da anni in Italia non ci sia un premier veramente scelto dagli italiani, e non è accettabile neanche se tutto ciò avviene nel completo rispetto delle leggi. Oramai in Italia puoi votare chi vuoi ma poi i partiti con quei voti fanno praticamente quello che vogliono, facendo venire meno il rapporto tra eletti ed elettori. Giuseppe Conte era stato messo come intermezzo tra Lega e Cinque Stelle, poi è diventato lui stesso il padrone della nave senza che nessun italiano gli abbia dato la fiducia. Con Mario Draghi la situazione è peggiorata, perché con lui al comando i partiti non hanno davvero più voce in capitolo.

Difendere la democrazia è quindi un compito più arduo di quanto si possa pensare ed è complicato capire dove veramente essa risieda. Quello che dobbiamo fare è stare attenti, prima che un sistema ampiamente antidemocratico ci entri nelle ossa e sia impossibile liberarsene.

Aggiornato il 20 settembre 2021 alle ore 10:44