L’alchimia del consenso

martedì 30 marzo 2021


L’evoluzione culturale e scientifica ci porta a conoscere sempre meglio il mondo che ci circonda. Paul Watzlawick afferma: la realtà è quella che il nostro linguaggio riesce ad esprimere. La politica subisce la stessa legge, il saper comunicare è la condizione primaria per fare politica. Così il manuale di Massimo Frasson e Marylin Fusco (L’Alchimia del Consenso. Strategie di comunicazione politica vincente”, Aker edizioni), affronta questa tematica con i nuovi strumenti della ricerca scientifica, dalla psicologia del linguaggio alla neurolinguistica fino alle strategie di marketing.

Il manuale affronta con un linguaggio veramente semplice argomenti complicati, evidenziando le contraddizioni del nostro modo di pensare; come avviene, ad esempio, con il cosiddetto modo di ragionare con la pancia, affinché il pensiero lo percepisca o lo assuma come pensiero logico nella sua illogicità. Altro aspetto interessante è la moltitudine di consigli sull’uso dei social, delle immagini, della postura e del metalinguaggio, aspetti del vivere comune che vengono analizzati, dando senso alla banalità dell’agire quotidiano.

Certamente gli autori mettono in evidenza che la politica non è come il marketing commerciale, che c’è differenza tra vendere un prodotto e una idea. Per quanto ovvio, molti confondono facilmente le due cose, pertanto osserviamo tanti politici che ripetono slogan vacui che ritengono contenuti politici. Il manuale, se da un lato evidenzia tecniche formative per come ottenere consenso con una comunicazione efficace, dall’altro sottolinea in modo chiaro la scomparsa di quella scuola politica che era la sezione, dove si entrava da giovani volontari armati di passione e ci si formava mediante un processo di apprendimento di natura emulativa, dalla quale si veniva selezionati alfine di praticare la carriera politica.

Nel manuale ci sono alcune indicazioni di un modo di fare politica, che personalmente considero una barbaria, tipo il bisogno di crearsi un nemico/avversario per avere visibilità o per darsi una identità diversa da colui che si indica come avversario. Tecnica, quest’ultima, molto usata nella Seconda Repubblica che, certamente, ha dato risultati positivi alle forze politiche, ma pessimi risultati al Paese.

La destra e la sinistra, da indicazioni di luogo dove sedevano i partiti del Novecento, dopo “Mani pulite”, sono state trasformate in vacue ideologie politiche senza contenuti, favorendo un clima di scontro permanente e di odio, sia tra le forze politiche che tra i cittadini. Comprendere e conoscere le tecniche è comunque una necessità per demistificare il messaggio e le sue manipolazioni. Solo con la conoscenza e con i valori si possono comprendere le conseguenze delle scelte tecniche ed economiche che la politica comporta.

L’incontro tra la Fusco, laureata in giurisprudenza ed esperta in comunicazione, con una formazione politica vissuta sul campo e Frasson, un avvocato anche lui esperto in comunicazione e con curiosità nel mondo dei social, hanno contribuito a creare un lavoro pregiato e interdisciplinare sulla comunicazione in genere e politica in particolare. La frase di Senecanon esiste il vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare” rappresenta molto bene il loro lavoro a supporto della buona politica.

(*) Massimo Frasson-Marylin Fusco, “L’Alchimia del Consenso. Strategie di comunicazione politica vincente”, Aker edizioni


di Redazione