La Costituzione e la politica, due “strade” divergenti

Non si dovrebbe partire dalla coda, ovvero, come nei gialli, dall’assassino, ma se lo fa il tenente Colombo e lo fa da anni imperversando su tutte le reti televisive del globo, lo passiamo fare noi. Il morto è il nostro sistema costituzionale. Lo scempio della straziante fiducia data ad un presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, improvvisato della politica, con conseguenti errori di “educazione istituzionale” di cui si vedrà chi ne pagherà gli effetti, magari anche la politica estera, ha creato una ulteriore debolezza politica formando una striminzita maggioranza, situazione non sconosciuta al nostro sistema, spesso avvezzo a Governi di minoranza, ma che a volte ha prodotto azioni di governo estremamente equilibrate e condivise.

Il nostro sistema costituzionale è morto (o comunque in fin di vita), cianotico, perché, come soleva dire uno dei padri del sindacalismo, Giulio Pastore, “Le idee camminano sulle gambe degli uomini”. In situazioni di crisi, purtroppo, occorrerebbero dei giganti che consentendoci di salire sulle loro spalle ci allargano la visuale verso il futuro. Questo non sta avvenendo e non può avvenire; utilizzando una allegoria di Simone Weil, già presidente del primo Parlamento europeo a suffragio universale ed intima amica di Jacques Mitterand, la quale diceva che “La politica è come un binocolo, se lo utilizzi dalla parte giusta allarga le prospettive”, magari anche a coloro che di norma lo tengono al contrario. Il problema tipico di tali soggetti è che si sentono dei giganti, quando in realtà vedono le cose sfocate e rimpicciolite. Il dibattito ne è stato una prova sconcertante, una miscellanea di sotterfugi tattici, di frasi ad effetto ma del tutto vuote di contenuto. Drammaticamente abbiamo visto alcuni “Animali politici”, che hanno pronunciato frasi senza alcun senso reale, caparbiamente con finalità incantatrici e fuorvianti.

Il punto nevralgico che si guardano bene dal dire è che, se ci va bene inchioderemo ad una massacrante tassazione, dal 2023 al 2058, il Paese per fare fronte alla restituzione degli interessi; infatti, come un prestigiatore, il presidente del Consiglio, gioca con le parole e sui concetti, “Recovery fund” in luogo di “Recovery facility” e, innescando incomprensioni o parziali comprensione del suo significato, che tradotto in lessico comprensivo potrebbe fare intendere una distruzione della consistenza reputazionale delle nostre casse, omettendo di dire che questa è una operazione a debito. Probabilmente il presidente del Consiglio ha perso la partita europea sotto i veti incrociati degli egoismi nazionali e, come un illusionista, ha cercato di trasformare attraverso, un notevole controllo della comunicazione, una sconfitta, in una vittoria. Ma ora i nodi potrebbero venire al pettine.

La verità è che questo sistema politico ha permesso la creazione di una anti-élite in possesso di una anti-etica, una formula che garantisce una libertà di movimento assoluta ai possessori di queste caratteristiche, sia all’interno dei vari schieramenti politici, che all’interno dei non ideali politici; una possibilità di movimento che come effetto primario ha che nessun politico è più responsabile di nulla, l’obiettivo è mantenere uno scranno, che come una vera pandemia contagia di egocentrismo ed onnipotenza coloro che vi siedono. Per fare ciò, addirittura viene calpestato il principio di laicità dello Stato, nominando un alto prelato, Monsignor Vincenzo Paglia, a presiedere una commissione ministeriale. Al di là delle osservazioni sulla criticità del momento, possiamo prendere ad esempio il gesto dell’amico Pieter Omtzigt, che coerente ai propri ideali di giustizia, ha fatto saltare il governo olandese, del suo stesso partito, perché a suo giudizio vessava gli esuli che accoglieva sotto l’egida della austerità; un esempio di un’etica politica in questo momento lontana dalla maggior parte dei nostri politicanti, che si guarderebbero bene di fare saltare un governo per gli stessi motivi di Omtzigt.

Aggiornato il 25 gennaio 2021 alle ore 18:22