La mossa renziana non è irresponsabile, ma può rivelarsi inutile

Alla fine Matteo Renzi, ovvero colui il quale veniva considerato, anche da chi scrive, come il solito “Bomba” dalle tante parole e dai pochi fatti, ha concretizzato le proprie minacce e ha ritirato la delegazione di Italia Viva dal Governo.

È inutile dire come l’ex “rottamatore” venga giudicato in queste ore dai compagni di viaggio giallorossi, che non pensavano ad altro che alla prosecuzione, anche forzata e tramite accanimento terapeutico, del Conte bis sino allo scadere naturale della legislatura. Il Partito Democratico ed ancor di più il Movimento 5 Stelle preferirebbero farsi amputare qualche arto piuttosto di affrontare un eventuale voto anticipato, quindi oggi Renzi è per i giallorossi, come minimo, un essere inaffidabile ed irresponsabile, il quale, senza scrupoli e vergogna, infila l’Italia nel tunnel oscuro di una crisi di governo, in piena pandemia.

Non occorre essere grandi estimatori e simpatizzanti di Renzi per rendersi conto della nefasta azione di questo Governo, che si è rivelata finora insufficiente e a tratti pericolosamente inquietante sui tre fronti principali di questo momento drammatico della nostra storia: il contenimento dei contagi e della letalità del virus, il supporto all’economia ed infine il piano vaccinale. Non perdiamo davvero nulla e non andiamo incontro alla catastrofe se ci lasciamo alle spalle una classe politica che non fa il proprio dovere, e ben consapevole della propria ignavia, preferisce scaricare le responsabilità sui cittadini e scegliere la via più comoda, ossia la paralisi economica e sociale della nazione accompagnata da una criminale limitazione delle libertà. Certo, non è detto che un’alternativa al Governo Conte, fosse anche un esecutivo di unità nazionale guidato da una personalità più autorevole e stimata di Giuseppe Conte, voglia archiviare all’improvviso l’abitudine di procedere a colpi di lockdown, e forse neppure il voto anticipato riuscirebbe a consegnarci un quadro decente, ma con l’attuale premier e ministri come Roberto Speranza e Francesco Boccia, la continuazione a tempo indeterminato del solito approccio, peraltro palesemente inefficace vista l’alta mortalità da Covid in Italia, basato sui Dpcm e sulla violazione del diritto, è e rimarrà una certezza. Pare che questi signori lavorino affinché l’emergenza sanitaria non finisca mai. È possibile tuttavia che le dimissioni delle ministre di Italia Viva non saranno sufficienti a far uscire di scena la sostanza di questa classe politica giallorossa.

Come diceva Marco Pannella, siamo in presenza di buoni a nulla, ma capaci di tutto, infatti, in vista dell’appuntamento al Senato di martedì prossimo, è in corso la ricerca affannosa dei cosiddetti “responsabili”, ora identificati anche come “costruttori”, ossia un manipolo di parlamentari terrorizzati dalla prospettiva delle elezioni e pronti così a sostituire i renziani. Un Conte ter sorretto dalla disperazione sarebbe senz’altro ancor più debole dell’attuale esecutivo, ma non meno capace di infliggere ulteriori pene agli italiani. Vi è almeno la totale dimostrazione dell’essenza del grande imbroglio messo in piedi da Beppe Grillo, il cui Movimento doveva compiere una rivoluzione epocale ed ora si trova costretto a chiedere consigli nientemeno che a Clemente Mastella.

Aggiornato il 15 gennaio 2021 alle ore 11:15