Un quadro ridicolo e desolante

Pensate voi che un anno e mezzo fa, il Conte bis c’è stato imposto perché il migliore, salvifico, l’unico in grado di risollevare il Paese dall’esperienza gialloverde, insomma una marea di bugie edulcorate con la scusa della Costituzione che non avrebbe consentito altro. Ovviamente non era così e non è così nemmeno oggi. Anzi, se i padri costituenti, sia di una parte che dell’altra, tornassero in vita, direbbero in coro al Parlamento andate a casa, siete una massa di ipocriti politicamente pronti a tutto, pur di pensare alle poltrone e basta. Insomma, ve li figurate i padri della Costituzione giurare il falso, dare la parola e poi tradirla? Suvvia non giochiamo, al posto di questa vergogna giallorossa avrebbero mandato gli italiani a votare, tanto è vero che nella Carta scrissero a chiare lettere come non bastassero i numeri solamente, ma ci fosse l’indispensabilità dell’armonia e della sintonia col sentimento popolare. Ebbene quale armonia nei giallorossi e quale sintonia col sentimento popolare c’era a settembre del 2019? Nessuna, anzi quello che c’era è lo stesso risentimento, scontro e astio che c’è adesso all’interno della coalizione. E che ha portato allo squallore che vediamo.

Nel 2019, infatti, prima di unirsi i giallorossi si erano offesi e insultati in ogni modo, anzi Nicola Zingaretti, giurò sul suo onore che mai sarebbe stato coi grillini, così come oggi giura altrettanto che mai più starà con Italia Viva. Chi gli potrebbe credere? Nessuno ovviamente, perché chi giura il falso è inaffidabile e infido. Anche Matteo Renzi giurò mai con Luigi Di Maio e i grillini mai col partito di Bibbiano, così come Beppe Grillo, il comico capo della compagnia di canto, garantì sulla parola che avrebbe rivoltato come una scatoletta il Parlamento e mai si sarebbe contaminato con nessun alleato, mentre adesso implora una maggioranza con dentro tutti. Potete fidarvi di questi soggetti tanto bugiardi? Certo che no. Come se non bastasse, il Conte che guidò i gialloverdi condivise interamente le scelte di Matteo Salvini sui porti, sugli sbarchi, sull’Europa, anche perché allora pure i grillini erano contro la Unione europea. Mentre il Conte bis, quello di adesso, guida un Governo e condivide il pensiero esattamente opposto. Vi fidereste di una persona così? Ma se tutto ciò non fosse sufficiente, nel 2019 si misero assieme non solo questi politici contrapposti, ma i partiti con programmi alternativi, tanto è vero che fecero un Governo senza un programma. E si avallò un esecutivo senza che si conoscesse uno straccio di programma del futuro economico e sociale nazionale. Dulcis in fundo, roba da mettersi le mani nei capelli, dopo che dal 2018 e fino alla rottura di Salvini, il centrosinistra ne aveva dette di cotte e di crude sui grillini, per l’incapacità, l’ignoranza e l’opportunismo, sparando a palle incatenate sul Conte 1, Che hanno fatto? Si sono rimangiati ogni giudizio, decidendo di starci assieme per il bene del Paese e per il buon Governo. Vi pare credibile? E dunque, perché di fronte a queste evidenze da pelle d’oca, a questi fatti elementari, a queste certezze negative, si è fatto appello ad una opzione della carta ben sapendo che sarebbe stato un fallimento e una disgrazia per il Paese? Come mai, sapendo che i giallorossi avrebbero portato l’Italia alla rovina, indipendentemente dal virus che non c’era ancora, anche se gira voce che qualcuno conoscesse che sarebbe arrivato. E noi che pensiamo che sia possibile eccome, si è dato vita a questo obbrobrio politico anziché portarci al voto?

Forse c’è qualcuno che possa dire che sarebbe stato alto tradimento, strame della Carta, se il Paese fosse andato al voto? C’è qualcuno che avrebbe potuto accusare di incostituzionalità lo scioglimento delle Camere? Ovviamente, non può esserci nessuno per il semplice motivo che è arcinoto che sarebbe stato non solo possibile e costituzionale visti i precedenti, ma naturale e giusto. Dunque non si è voluto mandare il Paese alle urne e basta. Si è preferito lasciarlo in mano ad una ciurma politica avida solo di potere, disunita e incosciente dei problemi, si è preferito esporre il Paese ad una guida che ha combinato i guai che subiamo. Ha ridotto l’Italia alla rovina, alla spaccatura sociale, alla possibilità di una rivolta, a un debito oramai stellare senza migliorare niente, ha portato il Paese alla crisi squallida di oggi fra Conte, Renzi, Partito Democratico e Cinque Stelle. Perché quello a cui assistiamo è un copione scritto, visto che il comportamento inaffidabile di Renzi era ben noto, come è nota l’inaffidabilità di tutti gli altri. Insomma, parliamo di politici che si sono rinnegati la parola spesso e volentieri, promesso il contrario di ciò che hanno fatto, hanno cambiato bandiera e posizione ad ogni occasione. E allora, ammesso che Conte trovi undici signori disposti a cambiare per l’ennesima volta campo, sapendo che saranno pronti a farlo di nuovo, conoscendo i trascorsi di un esecutivo che ha creato il caos e la rabbia, che sarebbe un governo sul filo dei numeri e dell’opportunismo individuale. Vi pare saggio affidargli ancora in un momento così drammatico l’Italia? E per quale motivo rischiare di mandare allo sfracello finale il Paese? Perché sia chiaro: il Conte ter porterà l’Italia a non essere più nulla, una colonia della Cina e dell’asse franco-tedesco, a non contare più niente e meno che mai in Europa, ad avere la troika per decidere a chi vendere questo e quest’altro. Per imporre la patrimoniale, per obbligare dopo il Covid a vivere reclusi, distanti, senza le libertà che conosciamo. Per farla breve: cambiarci vita, pensiero, consuetudini e abitudini, questo è il piano e questo sarà il traguardo del Conte ter.

Ecco, qualcuno ci spieghi il non voto, il perché le urne che rappresentano l’essenza della democrazia sarebbero letali, il motivo per il quale nel mondo si è votato e si voterà tranne che da noi, la ragione per la quale si preferisca distruggere l’Italia anziché metterla in mano, come sarebbe naturale, ad un governo vero, una maggioranza con un programma chiaro e noto, una squadra di politici e di professionisti autentici anziché sprovveduti, improvvisati, inadatti. Perché? Che c’è sotto? E forse questa la politica al servizio della gente? La politica che pensi al bene collettivo? La politica dell’onestà intellettuale? Suvvia, non vi fate prendere in giro da quattro persone che non sono né migliori, né salvatori, ma mediocri opportunisti che in assenza di vincolo di mandato giocano col Paese per la poltrona, l’interesse personale. Per questo, bisognerebbe cambiare la Carta e inserire la sfiducia costruttiva, il vincolo di mandato, l’anticomunismo, il presidenzialismo, la separazione delle carriere dei magistrati, una presenza dello Stato laica e minima, un tetto alle tasse e l’obbligo di reciprocità assoluta fra Amministrazione contribuente. Un altro mondo, liberale di destra, democratico sul serio e alternativo a questo e al cattocomunismo che ci ha rovinati. Centrodestra: se ci sei batti, un colpo e fatti sentire. Ma sul serio, almeno stavolta.

Aggiornato il 15 gennaio 2021 alle ore 10:16