Buon sangue non mente

sabato 21 novembre 2020


Nessuna scusa, meno che mai giustificazioni, per le affermazioni vergognose e ignobili di Nicola Morra su Jole Santelli, presidente della Calabria, tristemente deceduta di recente, qui non si tratta di età o di malattia, si tratta di rispetto, dignità, sensibilità, educazione, deferenza e intelligenza, caratteristiche che a Morra sono totalmente estranee. Del resto, il gaffeur grillino se non fosse finito come la gran parte dei colleghi di partito, in Parlamento, sarebbe rimasto sconosciuto, un qualunque professore di Liceo come tanti altri e basta. Ma spesso, specie ai frustrati, l’ingresso in Parlamento dà alla testa, colpisce duro fino a farti sentire superiore al mondo intero. Insomma, non c’è scusa che tenga per le considerazioni spregevoli di Morra che di fronte alla Santelli dovrebbe inginocchiarsi in silenzio e basta, per non dire, che semmai la frase “ogni elettore ha i politici che merita” avesse un senso e un’attinenza, lui ne sarebbe la più plastica testimonianza. Del resto, scusate buon sangue non mente e chi è figlio della politica dell’insulto, del vaffa, dell’offesa a tutto spiano, dell’ipocrisia e del dispregio alla democrazia, non può essere diverso, tanto è vero che dalla parte dei grillini più che la cultura, la capacità e la creanza domina solamente lo sgarbo e l’ignoranza. Infatti, se c’è una cosa difficile da capire è come sia stato possibile che il 33 per cento degli italiani nel 2018 si sia fidato di un movimento sbandato, sconclusionato, rozzo e abborracciato, guidato da un comico trasformato in politico per qualsiasi motivo tranne che per il bene e l’interesse collettivo.

Dopodiché, purtroppo all’errore della gente e dei cittadini si è sommato quello imperdonabile di Matteo Salvini, che contro ogni logica ed evidenza ha permesso ai grillini di formare un Governo e una maggioranza, col risultato che vediamo, perché tra gialloverdi prima e specialmente giallorossi poi per l’Italia sono stati solo guai. Insomma, aver concesso ai Cinque Stelle di prendere in mano il Paese più che iattura è stata una sciagura, del resto basterebbe pensare a Roma come è ridotta dopo cinque anni di grillini. Per dirla con la Virginia Raggi il giorno dell’elezione “cari romani da oggi cambia il vento”: infatti s’è visto il cambiamento, la Capitale sembra un campo devastato dalla guerra. E purtroppo l’Italia fa il paio con la Capitale, tra il Conte uno e non parliamo di quello bis, è finita in una bolgia infernale. Con l’esplosione del Covid poi siamo al disastro, anche perché la somma dei grillini, con gli eredi del braccio destro di Stalin, tale Palmiro Togliatti che della Russia spietata, criminale e comunista era il numero due, è stata fatale per il precipizio generale.

Per farla breve, da questa gente non ci si può aspettare niente che non sia sbagliato, incoerente, incosciente, pericoloso e controproducente, basterebbe pensare che stanno dalla parte di Nicolás Maduro e del regime comunista più spietato e ipocrita che esista, quello cinese. Ecco perché buon sangue non mente: chi elogia la fine della democrazia rappresentativa, chi vorrebbe negare il voto alle persone anziane, chi dichiara che le dittature siano meglio, chi fa comunella con gli assolutismi comunisti più efferati, che schiacciano la libertà, il libero pensiero e ogni diritto umano, cosa potrebbe dire di diverso da quello che sentiamo. C’è solo da capire e presto, a chi siamo finiti in mano.


di Alfredo Mosca