Stanno giocando con la libertà

Quello che avrebbe dovuto essere il governo salvifico, della rinascita, del nuovo umanesimo e di tutte le beatificazioni possibili, passati 8 mesi dall’inizio della pandemia, si è dimostrato la sciagura più grande che ci sia. Sia chiaro per qualsiasi persona dotata di un minimo di onestà intellettuale che finisse così era scontato e non aver portato il paese al voto dopo la crisi gialloverde è stata una scelta scriteriata per la quale stiamo pagando e pagheremo un prezzo altissimo.

Del resto basterebbe un po’ di consuntivo da allora ad ora per capire la sciagura, l’economia sprofondata in un buco nero, una montagna enorme di persone in preda alla disperazione, decine e decine di migliaia di attività vicine al fallimento, più di un milione di posti di lavoro prossimi a saltare, 100 miliardi buttati al vento e una seconda ondata, oltretutto prevista, che prende il sopravvento.

Nel mezzo di questo scenario catastrofico il governo continua a giocare con la nostra libertà come fossimo una mandria da liberare oppure meno sulla base delle sensazioni o previsioni di questo o quell’esperto sanitario. Tanto è vero che assistiamo ad una girandola di apri e chiudi, metti e leva, consenti e vieta quotidiano, per non parlare delle affermazioni disarmanti sulle cause delle amplificazioni del covid che ogni giorno sono diverse.

Scuola si scuola no, case private si case private no, luoghi all’aperto si luoghi all’aperto no, e cosi via dai ristoranti agli esercizi, dalle palestre alle piscine ai luoghi di ritrovo, ogni giorno un colpevole nuovo, siamo arrivati a vietare perfino ai bambini di giocare e fare sport all’aria aperta.Per non parlare dei balletti sulle mascherine, sulle chiusure a pezzi e bocconi, sul coprifuoco e sulle autocertificazioni, insomma un teatrino di metti e leva sconcertante e disarmante,  che sta terrorizzando tutta la gente.

Perché sia chiaro quella che impaurisce i cittadini è la perfetta percezione dell’impreparazione e della confusione che gira nel governo su ogni decisione e imposizione, la mancanza di una linea organica su tutto, l’assenza totale di indirizzo generale, sulla pandemia e sull’economia. Del resto scusate è da giugno che si è annunciata la seconda fase virulenta e adesso che è arrivata sembra che il governo sia preso in contropiede, eppure avrebbe dovuto essere il contrario, avremmo dovuto avere una macchina pronta e preparata a gestire e contrastare la seconda ondata.

Nemmeno per idea, anzi stiamo assistendo al festival dei tentativi, delle proposte in libertà, insomma la fiera della confusione e della approssimazione, roba che solo a pensare alla spocchia del governo nelle passerelle delle ville, di questa o quella commissione messa su a ripetizione, agli show televisivi per gli annunci trionfali e autocelebrativi, viene una rabbia da rivolta.

Solo a ricordare le conferenze con le quali si sono annunciate le manovre più grandi della storia, la preparazione migliore al mondo sul covid, le promesse solenni di non trascurare nessuno, le centinaia di miliardi da distribuire, le assicurazioni sulla rapidità degli interventi, le nomine di commissari specializzati e attenti, viene una voglia di reazione da rivoluzione.

La realtà purtroppo è uscita fuori, siamo finiti in mano a un governo di incapaci, inadeguati e chiacchieroni, bravi solo a sentirsi dei soloni e a mettersi in vetrina dalla sera alla mattina, ma sotto il vestito niente come il romanzo di Marco Parma, tanto è vero che stiamo sprofondando nell’economia e nella democrazia, finendo dritti dritti dentro un regime sudamericano, col rispetto delle libertà e dei diritti sempre più lontano e senza certezza di come e quando finirà.

Andiamo avanti senza il controllo del parlamento che è stato scavalcato, nell’attesa di una diretta del premier per sapere cosa ci concedono e cosa ci tolgono, per sentire in tv quante ore potremo uscire e quante restare in casa agli arresti domiciliari, aspettiamo il collegamento in rete del governo per conoscere quanti parenti potremo incontrare e quanti trascurare, insomma una radio Londra al contrario.

Abbiamo ascoltato la proposta della polizia in casa, della delazione, della patrimoniale espropriativa, roba veramente da dittatura, ecco perché parliamo di sciagura e di gioco con le libertà costituzionali, di pericolo per i diritti individuali sanciti nella carta.

Con questo governo l’Italia sta toccando il fondo anzi lo sprofondo, economico e sociale, perché non ce lo dicono ma siamo allo sbando su tutto, sui conti, sulla spesa, sul debito, sulla capacità di ripresa, sulla tenuta occupazionale, sulla sopravvivenza del tessuto produttivo, altroché segnale positivo, de che? Verrebbe da dire se il paese rischia di morire.

Del resto che concetto di libertà possono avere gli eredi Togliatti, del triangolo rosso che cantava bella ciao, i seguaci di un comico che vuole eliminare il parlamento e loda le dittature, i cattocomunisti che coi porti aperti sottraggono sicurezza agli italiani per offrirla agli illegali assieme allo jus soli, che beatificano un papa, Bergoglio che fa politica e morale mentre nel vaticano c’è l’ennesima vergogna di uno scandalo epocale?

Ovviamente nessun concetto perché il pensiero liberale non ha mai cambiato nome simbolo e bandiera, non è figlio dell’ipocrisia cattocomunista, delle falsità del vaticano, dei carri d’Ungheria, dei deliri di un comico di periferia, delle ingiurie a Montanelli, dei tribunali rossi, dei compromessi per celare la memoria e delle falsificazioni della storia.

Aggiornato il 23 ottobre 2020 alle ore 10:37