Incredibile ma vero

lunedì 12 ottobre 2020


Cos ’e pazz, direbbero a Napoli, ma Pulcinella scherzando diceva la verità, perché stiamo assistendo a proposte incredibili ma vere. Piano piano arriveremo alla camicia di forza oppure al letto di contenzione.

Insomma, la sensazione è che oramai si stia vicino al chi la spara più grossa, ma il peggio vuole che le sparate possano essere trasformate in obblighi perentori che nessuno spiega ma che rischiano di stravolgere il diritto costituzionale fino ad ora conosciuto.

Parliamoci chiaro, che sul Covid-19 vi sia la necessità di ogni precauzione è giusto e scontato ma che si arrivi al pericoloso trasformato in legale, francamente no. Andiamo per gradi, nei parchi per correre c’è l’esenzione della mascherina, mentre per camminare l’obbligo rimane. Ebbene la motivazione sarebbe quella che la corsa è classificata come attività fisica mentre la camminata no. Cos ’e pazz, verrebbe da dire, perché la marcia che è una “camminata”, risulta una specialità olimpica riconosciuta, dunque come la mettiamo?

Per farla breve, c’è una montagna di gente che va nei parchi per camminare velocemente, una forma agonistica del cammino chiamata marcia, che secondo le disposizioni del governo dovrebbe avere la mascherina perché marciare non è correre. Già questo basterebbe per capire dove siamo arrivati; insomma, ad un punto tale ben oltre il normale, col rischio per chiunque di beccarsi una sanzione salata, perché anziché correre preferisce di marciare.

Ma se questo non bastasse, ciò che spaventa è l’idea di limitare la vita negli appartamenti, dentro il domicilio personale; infatti da giorni il Governo insiste nel dire che il Covid si espanda proprio nelle case, e gira il proposito di obbligarci alla mascherina e limitarci nel numero degli inviti. A questo punto la domanda sorge spontanea: e i controlli? Vale a dire che se passasse un obbligo simile, dovremmo aspettarci la perquisizione domestica? Perché, sia chiaro, per verificare il rispetto dell’obbligo sarebbe necessario il controllo in loco, ci rendiamo conto? Eppure il diritto costituzionale recita l’inviolabilità del domicilio privato se non per fatti di gravità estrema e su richiesta di un magistrato; insomma, parliamo di ipotesi di reati pesantissimi, altrimenti in casa non si entra, mentre se fosse, potremmo ritrovarci dentro casa un poliziotto per verificare l’uso delle mascherine e il numero dei presenti, ecco perché diciamo cos ’e pazz.

Per carità, speriamo di sbagliare, di aver frainteso le parole del ministro Roberto Speranza sul tema, ma di primo acchito tanto ci pare e viene da tremare solo all’idea di un possibile controllo domestico per via del Covid. Est modus in rebus.

Perché, sia chiaro, a causa del virus e dei provvedimenti ci stiamo ritrovando sotto controllo per chi incontriamo, sotto controllo per come spendiamo visto che eliminando il contante col bancomat tutto è tracciato, sotto controllo i conti correnti, sotto controllo i cellulari, prelievi e versamenti, sotto controllo gli spostamenti e magari sotto controllo per come viviamo nelle nostre case.

Alla faccia delle libertà costituzionali, qui stiamo arrivando al soviet, ai controlli da dittatura, “libertà vo cercando che si cara come sa chi per lei vita rifiuta”, ma il colmo è nel fatto che mentre per noi le libertà vengono negate per troppi altri vengono allargate. Ci spieghiamo meglio.

Ai malfattori è lasciata libertà di accedere al reddito di cittadinanza, ai permessi premio coi risultati che sappiamo, alle scarcerazioni inspiegabili, agli immigrati con i porti aperti è lasciata libertà di arrivare senza problemi, di fuggire e sparpagliarsi ovunque, alle Ong è lasciata libertà di portarci in casa chi è respinto dai partner europei, agli illegali entrati nel Paese la libertà di fare ammucchiate di protesta senza mascherine, controlli e tamponi. Insomma, la qualunque. C’è stato addirittura detto che il Covid non lo portano gli illegali che entrano, ma siamo noi che nelle case ce lo trasmettiamo; come a dire: siamo certi che gli immigrati non arrivino infettati e la trasmissione del virus sia una esclusiva dei cittadini regolari. Dunque, siamo arrivati veramente a tutto e il suo contrario.

Ecco il motivo per cui scriviamo “roba da matti”, si faccia chiarezza su ciò che accade, anche perché nel mentre l’Italia sta sprofondando in un baratro economico e sociale senza precedenti che viene trascurato, tanto è vero che il Governo parla di trimestri produttivi sorprendenti e positivi, di Pil in ripresa, di problemi in via di soluzione. Eppure è a rischio un milione di posti di lavoro che la sospensione tiene fermi, migliaia di aziende ridotte al lumicino dalle chiusure, a rischio crediti e pagamenti a partire da quelli fiscali per mancanza di denaro, c’è il problema enorme degli sfratti bloccati dalla moratoria, quello dello smart working che sta mettendo in ginocchio l’economia indotta e ci sono 100 miliardi sprecati in assistenza, bonus e monopattini che stanno generando danni e guai ovunque.

Cose da pazzi insomma, che Dio ci aiuti, perché per noi siamo ad un passo dall’inferno sociale, economico e civile col Pil precipitato al meno 10 e il debito al 160 per cento. E se ciò che scriviamo è uno sbaglio, il frutto di un abbaglio, qualcuno alzi la mano e ci spieghi per filo e per segno, numeri alla mano, dove sbagliamo e quale sia invece la realtà italiana e il rispetto del diritto e delle libertà costituzionali.


di Alfredo Mosca