L’Italia di sinistra non piace a Trump

Il presidente eletto degli Stati Uniti d’America Donald Trump esorta gli italiani a darsi un nuovo governo e Parlamento eletti. L’Italia di sinistra – non votata dalla maggioranza – di Giuseppe Conte mai eletto da nessuno degli italiani, non gli piace. Non gli piace perché non “funziona”, non va. Vuole un’Italia eletta, scelta dagli italiani, forte di vera democrazia. Solo dalle urne e da elezioni politiche nazionali può uscire l’Italia che piace a Trump. Il voto – non truccato – è garanzia di competizione e scelta elettorale, rappresenta la volontà democratica di un intero popolo, quello italiano.

L’Europa franco-tedesca insiste oggi perché l’Italia richieda i fondi del Recovery fund e del Mes, soldi che sono lì, immediatamente disponibili, giusto il tempo di caricare la tagliola contro l’Italia. L’Italia è già divenuta, con i governi sinistri di Conte e, prima, – in successione – di Mario Monti, Enrico Letta, Matteo Renzi, Paolo Gentiloni uno e due, Conte due – serva prona dell’attuale Europa franco-tedesca. Con i ripetuti interventi e l’opera agitata dietro le quinte di Sergio Mattarella, l’Italia è già in un rapporto di mera sudditanza servile verso l’attuale Europa franco-tedesca di Angela Merkel, ritenuta il “capo” e seguita – quest’ultima – da Emmanuel Macron. In altre parole, siamo già dentro fino al collo nel servilismo sotto la Germania (e Francia) “europei”. Vogliono imporre all’Italia, non ancora “perfezionati” ed imposti, tutto ciò che gli italiani a ripetizione schifano e rifiutano, ovvero, nell’ordine, lo Ius soli o Ius culturae, la patrimoniale sui soldi privati degli italiani, il taglio delle pensioni degli stipendi, in “stile” trattamento già fatto alla Grecia. L’Europa franco-tedesca ha già imposto il regime chiamato “europeo” o “solidale” – europeo al nostro Paese, il quale altro non è che una dittatura politica ed economica – conseguentemente sociale – in cui siamo. Oggi non c’è la democrazia in Italia ma una sinistra senza voti, prepotentemente ed aggressivamente imperante, che si serve dei giudici politicizzati alla Luca Palamara per tenere per sé il potere cioè i governi contra leges. Ecco il reddito di cittadinanza con i soldi pubblici degli italiani tassati e tartassati. E tanti immigrati clandestini irregolari senza disciplina e controllo ad invadere e riempire – stremandolo – il Paese, “conditi”, per gli italiani, con museruole e microchip, arresti domiciliari anti democratici sotto la dicitura della “sicurezza” sanitaria nazionale. Ecco l’Italia che Trump aborre, ecco il Paese che non vogliamo, che gli italiani non vogliono. Come fare? Ricontrattare le regole in Europa che, così come sono, ci vedranno sempre perdenti e succubi della Germania falsamente “europea”.

Cominciando dalle decisioni relative alla politica economica, che devono essere indipendenti ed autonome in capo agli Stati membri. Non centralizzazione ma federalismo e progressiva convergenza – ciascuno secondo la propria politica economica nazionale – verso politiche e benessere comuni europei. Finché il “gioco” dell’Europa franco-tedesca sarà quello di impadronirsi e subordinare a sé le politiche economiche degli Stati membri – come contro l’Italia – sdrenandoli per mezzo delle invasioni degli immigrati clandestini irregolari e “comandando” e cancellando le volontà dei loro popoli contro democrazia, questa non sarà la nostra Europa. L’Italia deve votare e riscrivere, con l’appoggio di Trump, le regole europee in modo a noi favorevole e vantaggioso. Euro incluso.

Aggiornato il 24 settembre 2020 alle ore 11:52