Berlusconi e il “pericoloso dialogo” con il premier Conte

Silvio Berlusconi è disponibile a dialogare con Giuseppe Conte, nel rispetto reciproco. Il leader di Forza Italia, si smarca “pericolosamente” da Matteo Salvini e da Giorgia Meloni e, in un’intervista alla Stampa, detta le sue condizioni “istituzionali”. “Il dialogo proposto da Conte? Sono disponibile – afferma l’ex premier – con tre precisazioni. Primo, collaborazione istituzionale non significa convergenza politica. Secondo, l’ascolto non è una concessione che il presidente del Consiglio ci fa; semmai è nell’interesse del Paese e dello stesso governo avvalersi di chi, come noi, ha esperienza e competenza, non solo politica. Terzo, ascoltare l’opposizione deve tradursi nel concordare concretamente le scelte da fare”. Il presidente propone che il tavolo per far ripartire l’Italia “coinvolga le forze migliori del Paese: non solo la politica ma l’imprenditoria, l’università, le banche, la cultura, la scienza”.

Per Berlusconi, “se il governo ce lo consentirà davvero, parteciperemo a tutti gli incontri e a tutti i lavori. La nostra prima preoccupazione, il nostro primo impegno dev’essere quello di contribuire alla stesura del Recovery Fund italiano che andrà presentato alla Commissione europea il più presto possibile”. Il leader forzista individua tra le priorità, “uno shock fiscale per far ripartire l’economia, con la Flat tax e la sospensione di tutte le imposte per quest’anno”, e un intervento sulla giustizia. A proposito del Mes l’ex premier ribadisce: “Rinunciare a quei 37 miliardi, praticamente a costo zero, sarebbe una follia”. Sulla possibilità di un governissimo guidato da Mario Draghi, “i profeti li lascerei nella Bibbia”, commenta Berlusconi. Quanto al possibile successore di Sergio Mattarella al Quirinale, “si dice che chi entra Papa in conclave poi ne esce Cardinale. Ogni discussione sul nome del futuro capo dello Stato oggi non ha senso, e per giunta è irrispettosa nei confronti del presidente”.

Aggiornato il 05 giugno 2020 alle ore 13:41