Csm: cosa sta facendo Mattarella?

Matteo Renzi, ineletto al Governo Pd, nomina, contro tutte le altre parti politiche avverse al Partito Democratico, Sergio Mattarella alla Presidenza della Repubblica. Sempre Renzi, terzo ineletto presidente del Consiglio nei già sei governi Pd non eletti dagli italiani (1. Mario Monti; 2. Enrico Letta; 3. Matteo Renzi; 4. Paolo Gentiloni uno; 5. Paolo Gentiloni bis, 6. Giuseppe Conte bis) pone Giovanni Legnini, ex vicesegretario di governi Pd, dentro al Consiglio superiore della magistratura. Da lì parte l’attacco giudiziario, o meglio si utilizza la posizione ed il ruolo di “giustizia” al Csm per sferrare quello che da un componente stesso del Csm medesimo viene definito un indifendibile attacco giudiziario al “nemico” politico: Matteo Salvini. A tal fine si invita e sprona, si scrive l’azione contro Salvini alla Procura siciliana di Agrigento perché il giudice Luigi Patronaggio proceda. Tutto parte dal Csm. Dalle chat di Luca Palamara è anche venuto fuori il non troppo sottile filo che lega il tutto all’ormai ex vicesegretario Riccardo Fuzio alla Corte di Cassazione

Dunque, in Italia, lo scorso anno, secondo quanto riportato e ricostruito dalle chat di Palamara, per ingabbiare ed escludere, fare fuori e far “saltare” Matteo Salvini politico appartenente al centrodestra, precisamente alla Lega, i giudici politicizzati ex appartenenti al Pd, hanno di fatto utilizzato la “giustizia” facendone un uso politico avverso a un ministro eletto della nostra Repubblica. Giudici politicizzati e politici del Pd hanno scritto di comune accordo i capi di imputazione da ascrivere contro l’allora ministro degli Interni legittimamente eletto dalla maggioranza degli italiani, e la Procura siciliana di Agrigento ha proceduto, come ha fatto, contro il ministro eletto sul caso della Nave Diciotti (che veniva respinta in quanto irregolare e trasportante clandestini irregolari, avendo peraltro all’occasione anche criminalmente speronato la nave vedetta della Guardia di finanza italiana).

Legnini, ex vicesegretario dei governi ineletti Pd, al Csm grazie all’ineletto Renzi, motivava ciò scrivendo su carta intestata del Csm che era stato fatto per la “difesa” della “autonomia” della “magistratura”. Nel frattempo il procuratore capo pro tempore di Roma, Giuseppe Pignatone, guarda caso si informava in maniera pressante del prosieguo delle indagini processuali riguardanti i reati Consip e in special modo riguardo i genitori di Matteo Renzi e Renzi stesso.
È opportuno qui ricordare che tuttora il partito politico Pd è al governo sempre non eletto dagli italiani – oggi ad esempio lo è con il solo diciotto per cento di “gradimento” elettorale – e, in un cortocircuito politico, occupa tutti i maggiori posti pubblici nelle Corti giudiziali – come il Csm, la Corte costituzionale, quella di Cassazione, il Consiglio di Stato, la Corte dei conti – e nelle amministrazioni pubbliche statali, cioè pagate con i soldi degli italiani. Sempre il partito politico Pd controlla e dirige una filiera intricata di società pubbliche – come, ad esempio, Consip, Eni, Fincantieri, Sace, Coop, Rai e via dicendo, monopolizzando e manovrando i nostri soldi pubblici, in totale assenza di qualsivoglia legittimazione democratica espressa della maggioranza del popolo italiano.

Conseguentemente sorge spontanea la domanda: di fronte allo scempio dello scandalo che ha coinvolto il Csm, organismo che – lo si ricordi – coordina e di fatto controlla tutte le Procure d’Italia, cosa sta facendo Sergio Mattarella che, in qualità di Presidente della Repubblica, è a capo del Csm medesimo?

Aggiornato il 29 maggio 2020 alle ore 15:22