La Cancelliera e la Costituzione

La proposta avanzata dal presidente francese Emmanuel Macron e dalla cancelliera tedesca Angela Merkel riguardante la raccolta di 500 miliardi di euro mediante l’emissione di bond a lunga scadenza per la ripresa dell’economia europea fa sicuramente piacere, ma merita alcune riflessioni.

Innanzitutto è una iniziativa franco-tedesca e non un accordo preso nell’ambito del Consiglio europeo che ha visto i suoi 27 partecipanti riunirsi più volte nell’ultimo periodo e più volte dilazionare importanti decisioni. Decisioni rinviate anche all’interno dell’Eurogruppo, i cui plurimi e poco concludenti incontri sono stati anch’essi ben riportati.

Macron in merito ha voluto dichiarare che non c’è accordo tra i 27 se non c’è prima un accordo franco-tedesco, aggiungendo che deve essere comunque la Commissione europea a concordare e a ufficializzare la proposta.

E ci mancherebbe altro! La franchezza con cui il presidente francese ha esposto il suo pensiero la dice lunga come il Trattato franco-tedesco firmato nel gennaio dello scorso anno ad Aquisgrana produca egemoni effetti sulla Comunità tutta.

Le reazioni della presidente Ursula von der Leyen e di Christine Lagarde non potevano che essere favorevoli in ragione degli illustri connazionali da cui il progetto proviene. In particolare, dalla Banca centrale europea hanno fatto sapere che le proposte aprono la strada a un’emissione di debito a lungo termine effettuata dalla Commissione europea per aiutare i Paesi in crisi con garanzie del bilancio europeo.

Il passaggio significativo di questi fondi è che dovrebbero essere elargiti a fondo perduto in linea alla procedura con cui vengono concessi i contributi per lo sviluppo delle aree disagiate.

Un altro aspetto curioso è la posizione della Merkel nei confronti del proprio Paese, ove la Corte costituzionale recentemente si è espressa contro il mancato rispetto della proporzionalità degli aiuti della Bce, andando peraltro contro una pronuncia già emessa dalla Corte di Giustizia Europea.

La sentenza della Corte costituzionale tedesca ha sollevato numerose critiche in quanto il diritto comunitario, al pari di qualunque altra norma internazionale, prevale sugli ordinamenti interni. Tanto è vero questo principio che la presidente della Commissione ha annunciato una procedura d’infrazione contro la Germania.

La posizione della Merkel, affatto in sintonia con le motivazioni dei giudici costituzionali del suo Paese, preconizza la risposta che le autorità tedesche forniranno alla Commissione al fine di evitare un conflitto che metterebbe in discussione le fondamenta stesse delle istituzioni europee.

In ogni caso la proposta, anche se vede l’Italia esclusa dalle grandi decisioni, produrrebbe un indubbio sollievo economico, soprattutto se venisse confermata la notizia che vede il nostro Paese beneficiario di una porzione del 20 per cento degli aiuti anziché dell’11 per cento spettante in relazione alla quota di appartenenza all’Europa.

La presidente von der Leyen ha rimandato di ulteriori settimane la decisione sui Recovery Fund; ora avrà sul tavolo quest’ulteriore opzione. Nel frattempo non è ancora giunto nulla. Speriamo che non sia un motivo aggiunto per prendere tempo.

Aggiornato il 19 maggio 2020 alle ore 11:43