Il caso Aisha sta scoperchiando il vaso del buonismo internazionale

Poche chiacchiere! Il caso Silvia-Aisha sta scoperchiando il vaso puzzolente del finto buonismo nazionale e internazionale: da quello di alcune Ong e Onlus a quello della Chiesa a quello del governo a quello di alcune istituzioni italiane di sicurezza. Come – a quanto sta emergendo– sembra che operino molte Onlus e Ong dedite alla cooperazione internazionale? Ramazzano soldi facendo appelli in nome dell’aiuto da fornire a poveri ragazzini africani, poi trovano una o più scappati di casa e sciacquine senza alcuna competenza, pagano loro il biglietto per i posti più sperduti – e spesso a rischio– del mondo, assicurano loro una paga ridicola. La gran parte del ricavato resta e serve ai dirigenti della Onlus-Ong e serve a tenere in piedi una baracca parassitaria. Particolare importante: fanno formare alla sciacquina una “liberatoria” di ogni responsabilità civile e penale. Se c’è un incidente, se la vedrà il cooperante, se c’è un rapimento, se la vedrà lo Stato, cioè Pantalone.

E tutti sono contenti: dai vescovi al papa che farà appelli per la liberazione del povero ostaggio, giù giù fino al signor presidente del Consiglio, a cui dirigenti dei servizi (magari in scadenza o in cerca di promozione in carriera?) potranno fare il cadeau – che sarà certamente ricambiato – di uno spot televisivo con il contorno di telecamere, fanfare e campane a festa nella commozione e gratitudine generale del popolo bue, ignaro e buonista per una vita salvata dai nostri eroici uomini dei servizi e dal nostro premuroso governo. Lex ostaggio viene “liberato” a suon di milioni dei contribuenti e diventa addirittura un eroe nazionale. E il ministro degli esteri andrà al microfono per lanciare il messaggio: “LItalia pagherà sempre per gli italiani ostaggio dei terroristi”. Come a dire: “L’Italia è un paese che mette al primo posto la vita umana.

I rapimenti di italiani allestero da parte di terroristi possono continuare e noi pagheremo sempre qualsiasi prezzo. Lo spettacolo continua, ma vi prego la prossima volta non cercate più di escludermi dalla festa”. Può accadere però che il giocattolo vada molto vicino alla rottura e che lostaggio si presenti con indosso la divisa dei terroristi rapitori. E che, per di più, il portavoce dei terroristi dichiari apertamente a Repubblica che “parte dei soldi del riscatto saranno utilizzati per comprare armi”. Chapeau! Questi terroristi sono persone serie. Potevano nascondere e dissimulare. E invece no! Hanno le palle per gettarci in faccia la verità dalla “tenda verde dellostaggio alle armi che useranno contro di noi e anche in casa loro contro uomini laici e donne recalcitranti. A noi hanno detto chiarissimo: “Lostaggio è sotto il nostro controllo e continueremo, anche grazie ai vostri soldi, ad uccidervi e a decapitarvi dove possibile”.

Altro che i nostri tremebondi e vanitosi uomini di governo e funzionari in carriera! Ma il governo e i nostri buonisti fanno finta di nulla. “Limportante è avere salvato una vita”– dicono in molti ingenui senza accorgersi delle risate omeriche dei terroristi e forse anche dello stesso ostaggio convertito alla loro fede. “Tanto non capiterà mai a me”– pensano in molti. “Limportante è che io possa ostentare ai compagni letichetta del buono internazionale”, dicono in tanti. “Limportante è che lo spettacolo deve continuare tra gli applausi degli imbecilli”, dicono in alto. Non bisogna lasciargliela passare. I cocci questa volta sono grossi. Qualcosa è tracimato. E si è diffuso l’olezzo nauseabondo del vaso, ancora solo in parte scoperchiato, del buonismo nazionale e di certa “cooperazione internazionale”. Bisogna che lo spettacolo non continui.

Aggiornato il 15 maggio 2020 alle ore 17:05