Cura Italia: il governo pone la fiducia, no del centrodestra

Il governo giallorosso ha posto la fiducia per il Decreto “Cura Italia”. Per le opposizioni, naturalmente, la proposta è irricevibile. Ad annunciare il voto di fiducia è stato al Senato il ministro grillino per i Rapporti con il Parlamento Federico D’Incà. Così, mentre il gruppo delle Autonomie a Palazzo Madama ha assicurato il voto favorevole, Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia hanno confermato un compatto “no” al provvedimento. Il decreto è stato pesantemente criticato dal centrodestra. Il senatore forzista Maurizio Gasparri ha parlato di “presa in giro degli italiani”.

Intervenuto a Radio Anch’io su Radio Rai Uno, il capogruppo del Pd a Palazzo Madama Andrea Marcucci, ha detto che “il Cura Italia, che oggi il Senato approverà, è solo il primo dei tanti decreti disposti dal Governo per gestire l’emergenza economica. I margini di manovra del Parlamento sui 25 miliardi del decreto erano oggettivamente difficili da prevedere. Per questo sono soddisfatto del comportamento delle opposizioni, votano contro il provvedimento, ma non hanno fatto ricorso all’ostruzionismo”.

Tutti i gruppi, per agevolare il rientro a casa dei senatori (causa Coronavirus), hanno eccezionalmente acconsentito ad avviare l’esame del provvedimento anche nelle more che arrivi il testo bollinato che, ha garantito D’Incà, “ricalca interamente quello approvato dalla commissione fatta salva l’eliminazione di alcune norme che sono nel Disegno di legge scuola e nel Disegno di legge liquidità”.

Il Decreto “Cura Italia” compensa solo il 30 per cento delle perdite subite dai lavoratori autonomi per il lockdown ed esplica maggiori effetti al Sud in rapporto al Pil (1,4 per cento contro l’1,2 per cento nel Centro-Nord), mentre in termini pro-capite si concentra maggiormente al Centro-Nord (372 euro pro capite contro i 251 nel Mezzogiorno). Questi i dati elaborati da Svimez secondo cui con il “Cura Italia” il Centro-Nord risulta “compensato” per il 40 per cento della perdita subita, il Sud per il 50 per cento.

 

Aggiornato il 09 aprile 2020 alle ore 15:34