Coronavirus, Ricciardi: “Sovrastimati i casi positivi”

Walter Ricciardi non ha dubbi. Il sistema frammentato rappresenta una debolezza per l’Italia. “Chi ha dato l’indicazione di fare i tamponi anche alle persone senza sintomi, gli asintomatici, ha sbagliato”. Lo spiega nelle interviste rilasciate al Corriere della Sera e Repubblica il membro del comitato esecutivo dell’Organizzazione mondiale della sanità, nominato lunedì dal ministro della Salute Roberto Speranza consigliere per il Coordinamento con le istituzioni sanitarie internazionali. “La strategia del Veneto – sottolinea Ricciardi – non è stata corretta. Perché ha derogato all’evidenza scientifica. Le linee guida dell’Organizzazione mondiale della sanità, riprese dall’ordinanza del ministro della Salute del 21 febbraio, non sono state applicate”. Il risultato è stato “generare confusione e allarme sociale”. I test disponibili nel mondo non sono perfetti dal punto di vista della sensibilità quindi “c’è un’ampia possibilità di sovrastimare le positività”.

I casi verificati “sono circa 190, confermati dall’Istituto superiore di sanità” quindi “meno dei 424 casi dichiarati che invece includono quelli in attesa di conferma. Il risultato delle positività è stato anticipato dalle Regioni, il Veneto ma anche la Liguria, prima della risposta definitiva, e il ministero della Salute per obbligo di trasparenza si è trovato nelle condizioni di comunicare all’Oms queste informazioni”. Ora però “finalmente” si è deciso che i test “vengano fatti solo a chi ha i sintomi di un’infezione respiratoria e proviene da una zona a rischio, anche italiana, o ha avuto contatti con i malati. Bisognava fare così da subito”.

L’Italia, per Ricciardi “ha una debolezza: il sistema è frammentato, è in mano alle Regioni e lo Stato ha solo ruoli limitati. In tempi normali questo è anche accettabile ma in tempi di epidemia come questo può avere effetti letali, perché in certi frangenti va adottata una linea unitaria, che faccia prendere misure proporzionate. E invece spiccano casi di inadeguatezza decisionale”. Le misure efficaci sono “chiusura delle zone rosse, identificazione dei soggetti a rischio e isolamento. Devono però essere decisioni proporzionate alla situazione e non eccessive rispetto alla realtà”. Se le misure applicate nelle ordinanze ministeriali verranno applicate “dovremmo andare verso una fase di contenimento”. Per vedere, si si è riusciti, nell’Italia e nel mondo ad ottenere questo risultato “le prossime due settimane sono decisive”.

Aggiornato il 27 febbraio 2020 alle ore 14:02