Autostrade, Bertazzo: “Investimenti e regole, pronti al confronto”

“Ad Atlantia, la revoca creerebbe un default Aspi da 10 miliardi”. Ne è convinto Carlo Bertazzo, amministratore delegato della società attiva nel settore delle infrastrutture. “Abbiamo la piena consapevolezza che la rete autostradale ha bisogno di molti più investimenti e di molta più manutenzione. Vogliamo ricostruire un rapporto di fiducia con le istituzioni e i cittadini: abbiamo il dovere di garantire autostrade sicure”.

Bertazzo afferma che Atlantia intende “collaborare strettamente con il concedente per trovare una soluzione nell’interesse pubblico. Il presupposto di tutto è ridare chiarezza alle regole e far sì che Aspi possa recuperare un rating più solido, che le permetta di finanziarsi sui mercati per eseguire gli investimenti necessari”.

L’ad illustra il piano di investimenti: “aumentati del 40 per cento, da 10,4 a 14,5 miliardi di euro al 2038. Sempre al 2038, la spesa per manutenzione della rete passerà da oltre 200 a 370 milioni di euro l’anno: 7 miliardi in totale, di cui oltre due entro il 2023. Chiede che il concedente sia inflessibile nel far rispettare le regole, una volta definite: Per questo abbiamo proposto una radicale revisione del sistema di penali con sanzioni severe in caso di ritardi”.

La revoca? “Sarebbe una catastrofe per tutti. Se dovesse succedere, Aspi farebbe un default da dieci miliardi”. Nel colloquio col Messaggero, il manager sottolinea che “è nostra volontà perseguire un processo virtuoso di confronto, investimenti e recupero di credibilità e fiducia, nei confronti del concedente e, soprattutto, di tutti gli utenti delle autostrade e nei confronti dell’intero Paese”.

Aggiornato il 21 febbraio 2020 alle ore 17:06