Governo, Tajani: “Forza Italia non si farà coinvolgere”

Antonio Tajani non abbocca e respinge la proposta di Matteo Renzi. “Il solito botta e risposta di Renzi contro Conte, Conte contro Renzi, tutti contro tutti”. Ma secondo il vicepresidente di Forza Italia, intervistato dal Corriere della sera, si tratta di polemiche che non porteranno “a niente. Non succederà niente. Sicuramente niente che coinvolga noi di Forza Italia”. D’altro canto, Tajani non vuole andare in soccorso di Giuseppe Conte, nella fase di massima debolezza del premier. L’ex presidente del Parlamento europeo non ha dubbi in proposito. Il movimento fondato da Silvio Berlusconi non sarà protagonista di fughe verso l’indistinto gruppo di responsabili per sostenere il governo in caso di crisi.

Non ci sono fughe, giochini, non ci sono corse ad andare a sostenere un governo che litiga su tutto e che potrebbe cadere da un momento all’altro”. E non c’è “nessuna dismissione” di Forza Italia, “nessuna ipotesi di partito unico, perché il centrodestra vince solo se è plurale e diversificato al suo interno”. Smentisce anche la tentazione del leader di Forza Italia di mollare: “Se Berlusconi fosse stanco della politica avrebbe detto ‘lascio’”, invece “al premier ungherese Berlusconi ha detto: ‘Resto qua perché l’Italia ha bisogno di me’. E anche noi”.

All’interno di Forza Italia la linea di Tajani sembra essere condivisa. Giorgio Mulè, deputato forzista e portavoce dei gruppi azzurri di Camera e Senato è molto critico rispetto alla proposta renziana. “Ma di cosa stiamo parlando?”, attacca. “Ieri, nella giornata che doveva essere il mercoledì da leoni di Renzi è stato il giorno del ruggito del coniglio. Italia viva ieri mattina alla Camera è passata a capo chino dicendo Sì alla fiducia e lo stesso farà oggi al Senato su temi che avevano definito irricevibili. Altro che la ‘mossa del cavallo’ qui siamo di fronte alla ‘ritirata del gambero’ buttando la palla sulle riforme costituzionali quando le priorità del Paese sono altre. La politica non è un assegno postdatato, i temi da affrontare sono le crisi aziendali sul tavolo del Mise, l’economia che crolla a picco, il Pil che registra ancora una flessione, gli autonomi che scappano, i posti di lavoro che si continuano a perdere, la pressione fiscale che aumenta. Bisogna mandare a casa questo governo il prima possibile e andare subito al voto”.

Aggiornato il 20 febbraio 2020 alle ore 12:44