Conte sfida Renzi, nonostante le smentite

Giuseppe Conte a parole nega un’alternativa a Italia viva ma, secondo fonti vicine a Palazzo Chigi, ha già in tasca i voti necessari per cacciare Matteo Renzi dall’esecutivo giallorosso. Un fatto è certo. Il rapporto personale tra Conte e Renzi è ormai compromesso. Sul piano politico, il premier si prepara alla fantomatica” fase due”. Un rilancio, secondo i piani del primo ministro, che non contempla il senatore di Rignano sull’Arno.

La via ufficiale, naturalmente, racconta una piano surreale. Infatti, in un nota governativa si legge che “la presidenza del Consiglio smentisce tutte le ricostruzioni, apparse sui giornali, relative alle presunte intenzioni del presidente Giuseppe Conte. Si chiarisce che il presidente non è alla ricerca di altre maggioranze diverse da quella che attualmente sostengono il governo. Conte è impegnato con i tavoli di lavoro per l’agenda di governo 2023, tavoli a cui partecipano tutte le forze di maggioranza, Italia viva inclusa. L’unico pensiero del presidente è rilanciare l’azione di governo per far partire le tante riforme che il Paese aspetta”.

D’altro canto, si registra “stupore al Quirinale per le ricostruzioni apparse in qualche quotidiano. In alcuni virgolettati si attribuiscono abusivamente intenzioni al capo dello Stato Sergio Mattarella, riguardo alla situazione politica, con riferimento a uno degli incontri che avvengono frequentemente tra il presidente della Repubblica e il presidente del Consiglio”.

Goffredo Bettini, il mentore di Nicola Zingaretti, ideologo del “Modello Roma” che portò al Campidoglio Francesco Rutelli e Walter Veltroni sfida Renzi su Facebook. “Dopo Conte non c’è per il Pd un altro governo. Se Renzi vuole farlo, lo deve fare con Matteo Salvini e Giorgia Meloni. C’è invece la possibilità, certamente allo stato attuale tutta da costruire, di sostituire Italia viva con parlamentari democratici (in quanto non sovranisti, illiberali e autoritari) pronti a collaborare con Conte fino alla fine della legislatura. Penso anche che, in questo scenario – aggiunge Bettini – nel Parlamento si aprirebbe una riflessione perfino nel gruppo renziano. Si deve lavorare subito, dunque, per allargare la maggioranza che sostiene il premier rendendo scarica la minaccia della crisi. In secondo luogo è utile serrare le fila già da oggi per una vasta e variegata alleanza di progresso. Pronta a presentarsi unita alle prossime elezioni politiche”.

Per Bettini, “il Pd non è più isolato come nelle elezioni politiche del 2018, che lo videro tracollare al 18 per cento. Oggi è più robusto e cresce, il suo segretario Zingaretti sale nei consensi, ed è un punto di riferimento per tutta la maggioranza, c’è una sinistra più di ‘movimento’ pronta ad assumersi le sue responsabilità; c’è Conte che da tecnico è diventato a tutti gli effetti un politico, in grado di rappresentare tanta parte dei 5 stelle e anche tanti liberali, repubblicani, laici e cattolici senza patria o delusi dal fallimento di Italia via; ci sono le sardine che certamente faranno sentire la loro voce anche da un punto di vista elettorale. Usciamo, quindi, dal battibecco quotidiano e iniziamo a costruire questi scenari da subito, da far vivere nella nostra azione, nel nostro stato d’animo, nella nostra strategia politica”.

Intanto, i renziani si preparano alla “battaglia”. “La giornata di ieri dimostra che grande è la confusione tra Palazzo Chigi e il Nazareno”. È quanto sottolineano fonti di Italia viva, secondo cui il tentativo di trovare responsabili per sostituire Italia viva sembra miseramente fallito. Al momento non solo nessuno si stacca da Italia viva ma i gruppi renziani si dichiarano fiduciosi di accogliere nuovi ingressi già dalla settimana prossima.

Aggiornato il 17 febbraio 2020 alle ore 13:47