Anziché il governo fanno cadere il Paese

martedì 11 febbraio 2020


Parliamoci chiaro, tranne che il coronavirus sul quale non certo i cinesi, ma la Cina nel senso statuale ha colpe gravi, a partire dal ritardo nell’allarme e dal fatto che forse sa molto di più di quanto non dica sul perché di questo virus, tutto il resto era assolutamente prevedibile. Prevedibile che i giallorossi non sarebbero stati in grado di fare bene, che avrebbero litigato a morte, che avrebbero licenziato una finanziaria perniciosa, che non sarebbero stati capaci di pensare al Paese piuttosto che alla smania di potere e di consenso.

Come prevedibile era la crisi economica visto che gli indicatori, sia quelli noti al pubblico, ma soprattutto quelli noti agli addetti ai lavori, erano tutt’altro che favorevoli specialmente per noi, insomma dal Pil all’export, dai consumi interni agli investimenti, una teoria nuvolosa. Eppure nelle previsioni della finanziaria si è ipocritamente inserito un Pil in crescita dello 0,6 percento, un deficit al 2,2 e l’inflazione addirittura all’1,3, numeri del lotto verrebbe da dire, tanto è vero che nemmeno è iniziato il 2020 e già si parla di una realtà molto peggiore.

Una realtà niente affatto inaspettata perché chi avrebbe dovuto sapere, sapeva bene come fossero le cose, per questo a partire dalla finanziaria non si è pensato alle necessità del Paese ma a quelle dei leader e della maggioranza. Come se non bastasse dal governo, neanche gli italiani fossero cretini, sono arrivate dichiarazioni lunari, del tipo manovra espansiva, oppure il Pil salirà più del previsto, o ancora il 2020 sarà di crescita e sviluppo, chiacchiere da bar sufficienti per mandarli a casa tutti.

Per non dire dell’iva per la quale abbiamo già sprecato inchiostro, insomma si sapeva quel che c’era da sapere sulla manovra a partire dalla certezza che non fosse espansiva ma assistenziale, che le tasse sarebbero cresciute anziché il contrario e la crisi peggiorata piuttosto che risolta. Come da settembre alla nascita di questa ipocrisia governativa, si sapeva della prescrizione, delle concessioni, del flop del reddito e di quota 100, delle crisi aziendali e delle idiozie politiche del governo precedente, eppure ad un reset democratico col voto si è preferito un Conte bis.

Si è lasciato il Premier che aveva benedetto la legge Bonafede, la spesa improduttiva e assistenziale, che non aveva idee su Mittal, che prevedeva l’anno bellissimo, che condivideva la linea Diciotti identica alla Gregoretti. Si è lasciato in maggioranza di governo un partito, quello grillino, non solo forcaiolo, manettaro, statalista, ma in clamorosa frana elettorale e largamente incapace di amministrare come dimostra il caso Roma.

Ma peggio ancora si è lasciato che ai grillini, pur di impedire il voto, si unissero Renzi, Zingaretti e la Boldrini, che non solo erano in guerra al punto di provocare una scissione nel Pd con la nascita di Italia viva, ma avevano sparato a palle incatenate contro Di Maio e i cinquestelle. Tutto ciò mentre all’orizzonte non c’era certo il coronavirus, ma sicuramente un 2020 pieno di dati sconfortanti, passaggi parlamentari delicati, decisioni critiche in Europa del tipo Mes, un fronte Libico incendiato, soprattutto una tendenza elettorale e popolare molto contraria al centrosinistra.

Ebbene passati 5 mesi, sulla prescrizione siamo ai pesci in faccia, la finanziaria dovrà essere corretta e l’iva aumentata, il Pil è in retromarcia, le tasse e l’esasperazione della gente sono in salita, gli sbarchi aumentano e l’Europa fa spallucce, sulla Libia siamo isolati, le crisi aziendali restano tali. Per questo diciamo anziché il governo fanno crollare l’Italia, scriviamo che al posto di una sacrosanta crisi di governo provocano il collasso dell’economia e ribadiamo che mentre vanno in scena minacce a gogò nella maggioranza, il Paese scivola all’inferno al posto loro.

Si attaccheranno al virus per mascherare sbagli, faranno scaricabarile sull’economia, si accuseranno per il flop delle crisi aziendali, giocheranno al tiro incrociato sulla prescrizione, faranno la qualunque per non mollare e gettarci nel burrone, un imprevisto? Certo che no, elementare Watson.


di Alfredo Mosca