Prescrizione, Renzi: “Fermeremo il giustizialismo”

mercoledì 5 febbraio 2020


Matteo Renzi promette sfida il governo giallorosso sulla prescrizione. Non minaccia la crisi ma attacca duramente il ministro della Giustizia grillino Alfonso Bonafede. Intervistato da Repubblica, il leader di Italia viva assicura, a modo suo, che l’esecutivo non rischi la fine anticipata. “Penso di no. Spero che prevalga il buonsenso. Abbiamo il Coronavirus, la Brexit, la Turchia che pretende di dettar legge nel Mediterraneo, i dazi. E il -0,3 per cento del Pil è un dato negativo che non si vedeva dal 2013”.

L’annuncio di un voto di Italia viva con Forza Italia ha portato alcuni a ipotizzare un abbraccio con il centrodestra. Ma per l’ex premier si tratta di una “polemica surreale. C’era una legge sulla prescrizione voluta da Silvio Berlusconi. Noi l’abbiamo cambiata allungando i termini perché erano troppo brevi. Ora però il tandem Alfonso Bonafede-Matteo Salvini ha addirittura cancellato il concetto stesso di prescrizione rendendo i cittadini indagati a vita. Per di più in un Paese come il nostro dove il solo avviso di garanzia equivale a una condanna sui social.

Per Renzi, “questa scelta lede i diritti delle persone. Sarà un caso che tutta l’avvocatura sia contraria? E che larga parte dei magistrati esprima dubbi? Non si tratta di abbracciare Forza Italia, ma di abbracciare lo stato di diritto, il garantismo, la civiltà giuridica messa in discussione dal giustizialismo grillino”. L’ex segretario del Pd non nasconde la sua proverbiale sicumera. “Abbiamo mandato Salvini all’opposizione – rivendica – mentre altri si accordavano con lui per andare alle urne. Non siamo noi ad aver cambiato schieramento, ma il Pd ad aver cambiato idea sulla legge del suo vicesegretario Andrea Orlando”.

Per Renzi, “non ci sono bersagli nascosti, ma uno palese: il giustizialismo. Che è la forma più meschina del populismo, il populismo dei mediocri. La nostra è una battaglia culturale. Spero che il Pd non sia succube dei grillini, perché è paradossale subirne il ricatto proprio ora che stanno implodendo. Quanto a Giuseppe Conte: non voglio cambiare il premier, ma voglio che il premier cambi passo”. Rispetto alla vicenda legata alla fondazione Open, Renzi non nasconde il proprio sdegno. “È infamante – sottolinea – accostare le mie scelte sulla giustizia alle vicende giudiziarie dei miei genitori o della mia fondazione Open. Lì aspettiamo le sentenze”.


di Mino Tebaldi