Brexit: Gran Bretagna liberale, Ue dirigista

Mentre gli “europei” mugugnano, gli inglesi sembrano avere superato dubbi ed incertezze e festeggiano la Brexit. È segno di una diversità di sensibilità politica – come notano vari osservatori – alcuni dei quali parlano di storie e identità politico-culturali diverse. Già, ma quali? Sembra che l’origine delle diversità debba essere fatto risalire ad oltre tre secoli fa, ai postumi della disastrosa rivoluzione puritana del 1648 di Oliver Cromwell che fu violenta e culminò con l’esecuzione del re Carlo I. Da allora gli inglesi si sono come vaccinati ed hanno introiettato la lezione maturando la profonda convinzione che i dirigismi, le scorciatoie e la violenza politica sono la strada sbagliata.

Lo si vide già quarant’anni dopo, nella successiva rivoluzione parlamentare del 1688, detta gloriosa”, proprio perché fu liberale e tutto sommato pacifica. Hanno cioè sviluppato unidentità politica liberale del tutto immune da tentazioni iper-democratiche e giacobine, subito da essi criticate aspramente, come dimostrano le famose Riflessioni sulla Rivoluzione francese di Edmund Burke. LEuropa continentale, invece, ha continuato a ritenersi a lungo (e ancor oggi) erede dellesperienza della Rivoluzione francese nel suo complesso; e cioè anche di quella fase violenta, iper-democratica e giacobina del 1793 culminata con la decapitazione del re Luigi XVI e con il terrore. Le élite europee (in particolare i suoi intellettuali) si sono cioè sempre rifiutate di rinnegare l’esperienza giacobina separandola nettamente dalla rivoluzione girondina e liberale del 1789, culminata nella Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo e del cittadino.

L’Europa continentale ha conservato così in sé il demone giacobino nella forma di un sostanzialismo perfettista, che ha sempre rivendicato la realizzazione “sostanziale e perfetta” dei principi di libertà ed eguaglianza, radicalizzandoli e assolutizzandoli. Impresa rivelatasi sempre impossibile, utopica e catastrofica come dimostra quel seguito del giacobinismo che fu la Rivoluzione russa del 1917. Anche per questo ne Novecento l’Europa ha visto scatenarsi, nel suo stesso seno, i vari giacobinismi: uno “rosso”, comunista, e due neri”, uno fascista ed uno nazista. Nel frattempo in Gran Bretagna anche la sinistra (prima fabiana e poi laburista) si faceva un punto donore nel restare immune, nel distinguersi e anzi contrapporsi al massimalismo giacobino rivoluzionario, ed in particolare a quello marxista-leninista. NellEuropa continentale, invece, prevaleva la sinistra “rivoluzionaria” e il marxismo-leninismo influenzava profondamente, specie in Italia, anche la sinistra riformista e liberale”.

Alla luce di questa premessa non può sorprendere che in Gran Bretagna i fautori della Brexit, di destra e di sinistra, siano cresciuti sull’onda della polemica inglese contro il dirigismo dell’Unione europea, le sue pignole regolamentazioni e le sue costrizioni spesso inutilmente vessatorie verso la sovranità degli stati nazionali. Non a caso infine i pro-brexiters hanno poi superato ogni incertezza e vinto trionfalmente nel momento in cui la nuova dirigenza dell’Ue, con Ursula van der Leyen, ha imboccato la strada di un estremo dirigismo economico (di tipo quasi sovietico) con il Green New Deal. Quest’ultimo è infatti un gigantesco programma di spesa pubblica (3.000 miliardi di euro in dieci anni) che, se attuato, non potrà che avere i seguenti effetti: aumento dei debiti pubblici e delle tasse, distorsioni del mercato con incentivazioni di produzioni e consumi green, aumento vertiginoso dei costi dellenergia per imprese e famiglie, scadimento dellefficienza e della competitività delle imprese europee e del sistema-Europa nel duo complesso.

Si tratta, in sostanza, di un dissennato progetto per finanziare lautamente l’accelerazione del declino europeo senza creare in alcun modo nuova e vera ricchezza, dato che si tratta solo di cambiare le fonti di energia scegliendo le più costose ed escludendo quelle più economiche, più pulite e sostenibili (anche per minime emissioni di CO2) come sarebbero quelle nucleari. Il “gretismo” è solo lalibi di copertura di quel progetto, e degli interessi retrostanti, dato che nella migliore delle ipotesi, se realizzato, ridurrebbe solo in misura irrilevante e infinitesima il riscaldamento globale. È stato il progetto Ue del Green New Deal quello che ha convinto definitivamente anche gli inglesi più incerti a propendere definitivamente per la Brexit. Per questo festeggiano. E ne hanno qualche buona ragione.

Aggiornato il 03 febbraio 2020 alle ore 12:10