Operazioni di distrazione di massa sugli italiani

martedì 14 gennaio 2020


La crisi decennale continua ad annebbiare il giudizio degli italiani con la complicità di un progetto europeo mai completato. Non emerge una valutazione oggettiva dei fatti, siamo ormai sempre più immersi in una mentalità tipica del manicheismo del tifoso che della capacità di valutare tutte le proposte, in quanto tali, ma la cosa scandalosa è ormai la manipolazione della realtà alfine di supportare un facile consenso elettorale vacuo e che favorisce l’antipolitica e rende ridicolo il nostro Paese nello scenario internazionale. Facciamo piccoli esempi senza avere posizioni preconcette o di preferenza politica.

Ci si racconta di una Finanziaria che ha sterilizzato gli aumenti fiscali dell’Iva: eviterò di entrare nel merito sulla nascita di questi famosi 23 miliardi di clausole di salvaguardia, ma vorrei soltanto ricordare che esse sono state inserite (al di là delle loro valenza costituzionale), dal governo Berlusconi nel 2011 per circa 20 miliardi, ridotte poi da Monti fino a 13,5 miliardi e rimesse con alti e bassi dai governi Letta-Renzi e il Conte 1. Dunque queste clausole sono state utilizzate dal Pd, Forza Italia, Lega e M5s per fare le loro “finanziarie elettorali” e cioè dagli stessi che a turno ci raccontano di averle sterilizzate. Dunque niente riforme ma solo spesa corrente.

Cari lettori ed elettori avete capito il gioco? Nessuno ha mai risolto ed affrontato i veri problemi. Si rinvia per sopravvivere: la cosa più avvilente è che nessun esperto ricorda che vi sono comunque circa 18,1 miliardi nel 2020 da pagare e 21 miliardi nel 2021. Insomma dicono abbiamo sterilizzato gli aumenti dell’Iva per non dire abbiamo rinviato il debito al futuro governo e alla future generazioni siamo sempre lì, nessuna visone su come trovare soluzioni anche “impopolari” che ci inseriscono nel circolo virtuoso della crescita e del speranza.

La Finanziaria attuale produce 13 miliardi deficit, recupera un po’ di risorse eliminando quelle poche norme utili allo sviluppo ed al consumo interno: (distrugge la legge 4.0 eliminando in pratica il credito alla ricerca e lo sviluppo, riduce la platea della Flat Tax, mette qualche piccola tassa ed prevede un pochino di recupero dall’evasione). Ma che fine ha fatto la famosa Spending review? e le politiche per la crescita? e perché mettere un’inerzia nel cuneo fiscale per non toccare quota 100 e non rivedere il reddito di cittadinanza per renderlo più efficiente? La risposta è lapalissiana: si presume che queste scelte possano tutelare il proprio elettorato, come al solito zero strategia e zero visione. Sulla prescrizione un altro scempio. Sì da in pasto al popolo un nemico immaginario verso cui puntare il dito, così come l’utilizzo del termine lotta all’evasione senza mai porre in essere metodi e strumenti noti a tutti per un vero argine del fenomeno.

Le vere problematiche del Paese rappresentate dall’enorme debito pubblico, la corruzione, la mancanza di figli (il problema demografico meriterebbe un approfondimento a parte) grazie anche alla mancanza di una politica per le famiglie, ed infine una crescita sostanzialmente nulla ormai da troppi da anni. Le stesse società di rating affermano che il debito ad oggi è sostenibile non per la fiducia di una possibile ripresa ma per la presenza di un importante risparmio privato. Tradotto in altre parole il debito è sostenibile perché, male che vada, c’è il risparmio da aggredire.

Queste sono le problematiche irrisolte ed oggi ci facciamo distogliere e manipolare dalla paura dell’immigrato (che certamente è un problema ma non di proporzione biblica), lo stipendio dei parlamentari ed addossando la responsabilità dei nostri mali all’Europa, grazie alla classe politica che ci ripete il mantra “è tutta colpa dell’Europa” invece di prendere atto della loro incapacità. Spero in una generazione di “politici” che non abbia paura di dire la verità, che non seguano la pancia del popolo ma la “indirizzi”, la educhi con una visone strategica del futuro e di esperienza. Lo spero perché tra gli attori di oggi non ne vedo alcuno. Ma spero anche in una presa di coscienza di noi elettori, ognuno nel proprio ambiente e nel proprio piccolo.


di Massimiliano Napoletano