giovedì 19 dicembre 2019
È nelle librerie un nuovo lavoro di Aristide Gunnella, significativamente intitolato “Una svolta politica, un sogno impossibile. Cronache di sei mesi della Seconda Repubblica, Novembre 1995 – Aprile 1996” (Edizioni Chillemi, pp.160, 15 euro).
Questo nuovo libro costituisce la continuazione di un ragionamento sulla recente storia della vita politica italiana iniziato da Aristide Gunnella con “Il doppio volto della Prima Repubblica” (edizioni Cisu), uscito lo scorso anno, in cui l’autore individua le responsabilità e spiega i motivi che hanno determinato il crollo dei partiti democratici che avevano guidato l’Italia dal secondo dopoguerra al 1993, e l’eliminazione della loro classe dirigente.
“Una svolta politica” è una riflessione in cui Gunnella individua i motivi per cui, dopo la fine della Prima Repubblica, non nasce, se non per enunciazione, una Seconda Repubblica fondata su una nuova Costituzione. Da quel momento si capisce perché l’Italia è stata abbandonata, dal 1994 ad oggi, in uno stato al limite del marasma. La necessità di una nuova CIl arta costituzionale era avvertita dalla parte più avveduta della classe dirigente, ed in particolare da Silvio Berlusconi e Massimo D’Alema.
L’occasione doveva essere la Commissione parlamentare per le riforme costituzionali, più nota come Bicamerale, istituita con legge il 24 gennaio 1997, che però nasce senza speranza di poter portare a termine il suo compito. Questo dato si comprende dalle vicende del semestre che chiude la XII legislatura, dal novembre 1995 fino ad aprile 1996, esaminate da Gunnella attraverso i sui articoli pubblicati in quel periodo e, adesso, raccolti in “Una svolta politica”, testo molto importante per capire perché la Seconda Repubblica in realtà non è mai nata e perché l’Italia è ancora ferma alla prima Costituzione, peggiorata con successivi rimaneggiamenti, a partire dal 1993 con la riforma dell’articolo 68 sull’immunità parlamentare fino ad arrivare al recente taglio del numero dei parlamentari.
Dalle pagine del libro emergono furbizie, inganni, atteggiamenti superficiali, schermaglie, tradimenti, tensioni e piccole manovre condensate in un’amara commedia politica descritta argutamente in una dimensione che può apparire simile a quella di un diario, dove anche i passaggi politici più intricati sono disvelati con grande chiarezza, anche grazie ad una prosa piacevole, limpida e spesso anche raffinata ed immaginifica. Un libro assolutamente da leggere per capire un percorso politico convulso, di cui ancora oggi non si vede la fine, attraverso il ragionamento di uno dei maggiori conoscitori della politica, qual è Aristide Gunnella.
di Pier Ernesto Irmici