La Magistratura è l’arma atomica dei grillini

Non contano più niente a livello elettorale perché hanno scontentato i loro sostenitori e confermato lo scetticismo dei loro detrattori. Eppure hanno in mano un’arma atomica, le procure simpatizzanti per il pangiustizialismo manettaro, e hanno intenzione di usarla. In questa cinica realtà va inquadrato il nuovo matrimonio di interesse tra l’Anm e il ministro Alfonso Bonafede. Ognuno fa da puntello alla prepotenza dell’altro. E l’abolizione della prescrizione è solo il primo passo per smantellare lo stato di diritto. C’è già qualche avanguardista che propone di abolire l’appello. Roba che uno come il povero Enzo Tortora oggi lo farebbero crepare in carcere direttamente.

Così le manette diventano l’arma nucleare dei grillini ma anche il missile a lunga gittata delle procure che grazie a questo appoggio politico (ed editoriale se ci ricomprendiamo il giornale di Marco Travaglio) possono provare a continuare tendenzialmente all’infinito quel ruolo di supplenza alla politica che si sono auto assegnati almeno in parte dal 1992 a oggi. Tutta l’altra politica, di destra, di sinistra e di centro, guarda attonita e tremebonda. Perché “le palle” per intervenire sul ruolo costituzionale dell’ordine giudiziario non ce le ha nessuno e la pavidità fa il resto. Questi politici don Abbondio si stanno consegnando mani e piedi ai loro carnefici per paura di perdere un consenso popolare che comunque sia non è più quello artatamente costruito dai vari Di Pietro nel post-Mani Pulite.

Adesso ai magistrati salvatori della patria non ci crede più nessuno e il momento per ridimensionarne le pretese politiche e l’invadenza in tutti i campi dello scibile umano sarebbe persino propizio. Ma con quattro inchieste in croce – alcune anche sballate – sui finanziamenti alla Lega, su quelli alla fondazione di Renzi, e con le indagini in piedi da sempre sul sistema di finanziamento del Partito Democratico, si possono “ricattare” tutte le velleità riformatrici nel settore giustizia. L’ombrello anti-atomico non ce lo ha nessuno e anche chi come Fratelli d’Italia per ora è vergine da sospetti di malversazioni di vario tipo non può di certo giurare che non si troverà un qualcosa in seguito. D’altronde per piaggeria nessun partito si è opposto alla pan penalizzazione dei comportamenti della politica: reati dai profili ambigui come il traffico di influenze o il preteso voto di scambio non si negano a nessuno. Quindi resta vero che i cinque stelle hanno a disposizione un’arma nucleare che non esiteranno a usare – cioè le inchieste dei pm amici della loro parrocchia – ma è altrettanto certo che le rampe balistiche dei missili in grado di raggiungere qualunque capitale della politica sono state costruite dalla vigliaccheria delle future vittime potenziali negli ultimi venti anni – o forse trenta – di storia patria. Chi è causa del proprio male. Pianga se stesso. E con l’avvicinarsi del ventesimo anniversario della morte in esilio del povero ma grande Bettino Craxi questi concetti vanno ribaditi.

Aggiornato il 04 dicembre 2019 alle ore 12:43