Sardine in salsa Internet

Pare che le sardine si riproducano soprattutto in inverno ed abbiano una vita media di cinque anni. La prima caratteristica è verificata anche riguardo alle migliaia di sardine bolognesi che, infatti, si stanno riproducendo in altre province. Quanto alla seconda, forse troppo generosa, staremo a vedere. Ciò che sconcerta, ma poi non troppo, nell’evento che si sta ripetendo, è il sussiego di molti commentatori già pronti a scomodare sociologie di varia indole e ampiamente disposti a venerare il fenomeno per la sua distanza dai partiti. Come se la fisionomia dei manifestanti, che si trovavano in piazza per contestare la riunione della Lega, fosse neutra mentre, proprio per la sua finalità, era chiaramente schierata a sinistra.

Poiché il carattere a-partitico della riunione di massa è stato orgogliosamente confermato dagli stessi partecipanti, siamo di fronte ad un’ipocrisia che non fa certo onore né a loro né a chi si è precipitato a gioire per il carattere ‘civile’ della cosa. Inoltre, con particolare ingenuità, si approva l’assenza di leader, cioè della sardina più grossa, mentre tutto lascia pensare ad una precisa orchestrazione che, nelle intenzioni dei probabili ideatori, avrebbe dovuto dare segnali circa la dimensione popolare del sentimento anti-salviniano.

Che sia così oppure no, stupisce che nessuno si accorga delle cause più verosimili di ciò che è accaduto e che si ripeterà. Esse consistono nella combinazione fra protagonismo giovanile e interconnessione Internet. Personalmente, sono sicuro che una percentuale non bassa di partecipanti non avrebbe saputo assolutamente dare conto del ‘perché’ si trovasse lì. L’importante era esserci perché c’erano gli altri e perché protestare con la bocca spalancata, le urla e i cartelli da esporre dava loro l’impressione di contare. Insomma, di essere protagonisti di qualcosa che vale. Le stesse motivazioni sono valse per le folle di giovani scesi in piazza per e con Greta e, andando più indietro, per tutte le manifestazioni del Sessantotto ai suoi inizi, prima che degenerasse in eventi più seri e più gravi.

Il segreto di tutto questo sta nell’efficienza e nell’efficacia della convocazione. Per il resto, la maggioranza dei giovani è sempre pronta, anche si trattasse di fare cortei per la protezione delle farfalle dell’Himalaya. Il fatto è che, il Sessantotto europeo scattò dopo qualche mese rispetto a quello americano e quello italiano con qualche ritardo rispetto a quello europeo per la semplice ragione che le comunicazioni di massa viaggiavano sì rapidamente, su radio e televisione, ma poteva contare solo sul passaparola, sul telefono o gli incontri personali.

Oggi, invece, è sufficiente l’astuzia di qualche smanettone di Facebook per chiamare a raccolta migliaia di follower, intesi nel senso letterale del termine ossia seguaci, gregari, entusiasti di passare dalla virtualità di Internet alla concretezza delle piazze. Alla base di tutto ciò risiede, in definitiva, la velocità dei messaggi, che in fondo caratterizza, e per gli stessi motivi, la stessa natura effimera degli eventi politici e degli andamenti elettorali dei partiti che nascono e poi crescono e presto calano o scompaiono. La velocità, d’altra parte, nei sistemi di autoregolazione è un fattore delicato poiché se la frequenza dei feedback supera una certa soglia, la saturazione comporta il blocco del sistema. E pare ci si stia pericolosamente avvicinando, non solo in Italia.

Aggiornato il 22 novembre 2019 alle ore 14:05