Il centrodestra ritrovato

Mentre la maggioranza pagliacciata litiga da matti e per fare pace ogni volta è costretta a cambiare la Finanziaria – sarà la ventesima edizione che lo vediamo, col risultato che alla fine il succo è sempre uguale: tasse e manette – il centrodestra vince ancora e si ritrova.

Sia chiaro, il voto in Umbria è stato un successo strepitoso, ma per cacciare via il Governo dell’imbroglio bisognerà insistere e non commettere alcuno sbaglio perché, si sa, i comunisti, i cattocomunisti e i grillini faranno di tutto per impedire di tornare al voto dei cittadini. Del resto è stato il motivo per cui si sono alleati, il resto che hanno detto e annunciato fa parte del copione stabilito; insomma, è una bugia per nascondere il timbro dell’ipocrisia, il marchio di un esecutivo che dei problemi della gente se ne infischia bellamente. Ecco perché il centrodestra da adesso in poi non dovrà più saltare un colpo, restare compatto nell’opposizione, puntare unito allo scacco matto. In fondo, che piaccia o meno, non è detto che il voto nazionale sia così lontano, troppe ombre e troppa arroganza girano sulla testa della maggioranza. Infatti, a partire dalle voci inquietanti sugli affari e sui comportamenti del Premier che riempiono le cronache, dall’America al Vaticano, alla faida in corso contro Luigi Di Maio, alla insussistenza di Nicola Zingaretti segretario, alla necessità di Matteo Renzi di fare il bastian contrario, l’esecutivo balla eccome.

Per questo motivo Matteo Salvini, Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi una volta per tutte devono mettersi alle spalle le incomprensioni, i battibecchi, le provocazioni sulla fedeltà d’appartenenza e tirare dritto con coerenza. Del resto ci pare che a Salvini sia servito constatare il grande sbaglio commesso con l’esperienza di governo coi grillini, quello di scontrarsi frontalmente con l’Europa, di isolarsi in una fuga solitaria puntando ad una vittoria senza il contributo degli alleati, soprattutto Berlusconi. Il Matteo padano col suo atteggiamento purtroppo si è infilato in un cul-de-sac che ha offerto il destro alla giravolta di governo fra Pd, Leu e grillini, col risultato che anziché il voto si è ottenuto il tradimento della volontà dei cittadini. Ecco perché è importante che la Lega ascolti e tenga uniti gli alleati, tutti insieme, perché seppure con diverse sfumature rappresentano la maggioranza reale della massa elettorale. Per la Lega è fondamentale la crescita strepitosa della Meloni, e qui dobbiamo spezzare una lancia a favore della leader di Fratelli d’Italia, che con capacità, intelligenza e caparbietà sta portando in doppia cifra il suo partito. Tanto di cappello, Giorgia è veramente brava.

Ma per Salvini è imprescindibile anche Berlusconi, seppure con Forza Italia in sedicesimo rispetto a un tempo, il Cavaliere non solo resta uno special one della politica, ma è l’unico che goda di rapporti internazionali forti e apprezzati, con la sua esperienza è un valore aggiunto di libertà e conseguenza. Ecco perché solo tutti insieme possono costituire una coalizione di fronte alla quale ogni timore messo in giro dai radical chic sul pericolo di destra illiberale, diventa una battuta qualunquista. Con Berlusconi e FI saldamente dentro l’alleanza il centrodestra non potrà mai essere additato di uno spostamento a destra esagerato. Insomma, inutile girarci intorno, la storia di Silvio, del Polo, della Casa e del Popolo della Libertà fanno testo eccome. Solo uniti e ritrovati i leader di un centrodestra guidato dalla Lega potranno offrire al Paese quella speranza che serve di rinascimento, di sviluppo, di crescita e futuro, che Conte, Di Maio, Renzi e Zingaretti hanno ridotto a zero.

Aggiornato il 30 ottobre 2019 alle ore 11:32