Salvini: “Centrodestra squadra vincente e convincente”

Con il trionfo in Umbria, il centrodestra ha lanciato l’avviso di sfratto al governo. E Matteo Salvini non vuole perdere tempo. Ha urgenza di andare all’incasso. “Ho incontrato Meloni, ho sentito Berlusconi, ho messaggiato con Toti. Mi sembra che la squadra sia vincente e convincente. E abbiamo ulteriori margini di crescita. Se lavoriamo di squadra penso che non ce ne sia per nessuno”.

Sono le parole pronunciate dal leader della Lega in un’intervista a La Verità. Le prossime mosse saranno, afferma, concordare “iniziative di opposizione in Parlamento contro questa manovra vergognosa. Questo è il governo tasse, sbarchi e manette. Sapremo farci valere. Se il centrodestra farà opposizione compatta non sarà facile per il governo fare danni al Paese”.

Quanto al futuro, Salvini non si permette “di dare consigli” al presidente della Repubblica. “Ricordo solo le sue giuste dichiarazioni di quest’estate: ‘Se deve nascere un governo, che sia serio, stabile, credibile, non litigioso e con una visione di lungo termine’. Mi sembra l’esatto contrario di quanto sta accadendo”. Infine, si lancia in un pronostico: “Non pensa che poi sarà così lunga. In Europa stanno già scaricando Giuseppi”.

Giorgia Meloni condivide il pensiero dell’ex ministro dell’Interno, ma individua la “data di scadenza” del governo giallorosso: le elezioni in Emilia-Romagna. “Paradossalmente – dice la leader di Fratelli d’Italia al Corriere della Sera – più restano in sella e più calano, ma a noi non interessa il tanto peggio, tanto meglio. Noi abbiamo il diritto-dovere di mettere in campo un progetto coeso e alternativo per governare”.

La Meloni rivendica il primato del centrodestra. “La verità è che sull’Umbria hanno messo un voto di fiducia con la foto di gruppo di Narni, e l’hanno perso clamorosamente. Se nella regione rossa per eccellenza, l’Emilia-Romagna, dove nemmeno possono invocare gli alibi della caduta della giunta come in Umbria, dovessero perdere, beh il dato sarebbe insormontabile per tutti. Non posso essere io a dare consigli al capo dello Stato. Dico però che oggi una riflessione sarebbe naturale”.

Forza Italia, l’unico partito del centrodestra che accusa una flessione, vive con malcelato fastidio la leadership salviniana. Da una parte Renato Brunetta plaude alla performance umbra della Lega, dall’altra Mara Carfagna non si rassegna alla guida leghista del centrodestra.

Renato Brunetta, deputato e responsabile economico forzista, in un’intervista al Mattino, chiede a Salvini di assumersi la responsabilità di svolgere il ruolo del federatore. “Siamo in una fase fluida. Per ora – sostiene Brunetta – tanto di cappello a Salvini. Chapeau per aver liberato la rossa Umbria nonostante il suo non fortunatissimo mese di agosto è riuscito a non mollare e a vincere in maniera esaltante. Ora gli tocca avviare una nuova fase. Finora Salvini è riuscito a essere il leader della Lega, non lo è ancora del centrodestra. Deve essere capace, come fece Berlusconi nel ‘94, di federare tutte le anime della coalizione e saper costruire davvero un centrodestra plurale e con pari dignità. Coinvolga la Dc di Rotondi, Noi con l’Italia, il movimento di Stefano Parisi, il gruppo di Giovanni Toti, le tante anime del civismo e dei cattolici. Salvini aveva ammazzato il vecchio centrodestra con l’alleanza di governo con i 5 stelle, ora ne faccia nascere uno nuovo”.

Ma secondo Mara Carfagna, “Forza Italia deve dare un segnale di orgoglio. Deve dimostrare di esistere. Limitarsi a fare i reggi coda di Salvini non porta a nulla. Perché tra la copia e l’originale, gli elettori sceglieranno sempre l’originale”. La vicepresidente forzista della Camera ai microfoni di Circo Massimo su Radio Capital, analizza la situazione interna al partito. “Il quadro generale in cui tutto il centrodestra cresce e arriva a espugnare una regione rossa come l’Umbria, deve però far riflettere il dato di Forza Italia che perde consensi. Abbiamo giocato una battaglia sulla difensiva, arrivando poco sopra la soglia di sbarramento. La classe dirigente, il quadrumvirato che oggi guida FI, prima di inneggiare alla vittoria, deve fare una presa di coscienza. È fondamentale che il dato venga valutato: me lo aspetto io, ma soprattutto quelle persone che ancora credono nei valori liberali che rappresentiamo, i molti che non si rassegnano a un centrodestra a trazione sovranista”.

Aggiornato il 29 ottobre 2019 alle ore 16:27