Manovra: scontro nel governo sulle partite Iva

lunedì 21 ottobre 2019


Continua lo scontro sulla Manovra. La maggioranza che sostiene il governo giallorosso è in fibrillazione. I pentastellati sostengono sia necessario colpire i grandi evasori e sono contrari alla doppia sanzione sui Pos per i commercianti e gli artigiani. I grillini difendono il regime forfettario di tassazione per le partite Iva.

Sono convinti che i giovani professionisti sarebbero vittime dei nuovi obblighi. Luigi Di Maio ha un obiettivo: confermare il regime forfettario fino a 30mila euro. Con la possibilità di consentire alle partite Iva da 30mila a 65mila euro di scegliere tra regime forfettario o analitico. Con l’aliquota al 15 per cento. E, addirittura, al 5 per cento per le start up.

Ma Di Maio punta, soprattutto, al mantenimento di quota 100. Italia viva non accetta il diktat e annuncia emendamenti in Parlamento. In ogni caso, Giuseppe Conte sostiene che quota 100 resterà. “Qui bisogna fare squadra. Chi non la pensa così è fuori”. Sono queste le parole pronunciate dal premier.

Conte sostiene di essere pronto alle “rifiniture tecniche della Manovra”. Si tratta di un evidente richiamo a serrare le fila. D’altro canto, il Pd è il miglior alleato del premier. Tant’è vero che su quota 100 assiste compiaciuto allo scontro tra i renziani e i cinque stelle e approva il carcere agli evasori.


di Mino Tebaldi