La ricchezza è una questione di badanti

martedì 8 ottobre 2019


Nella mia vita ho fatto le cose più diverse con successi ed insuccessi. A far soldi, a diventare ricco non ci ho mai manco provato. Aveva ragione mio padre che quando gli dissi che avrei fatto la tesi di laurea sull’“Azione di arricchimento” (art. 2041 del Codice civile) mi disse, scherzando ma non troppo, “figlio mio, sai, ti conosco! Quella mi pare l’ultimo campo in cui tu possa far qualcosa di buono”.

Ma ora non dovrò sforzare le meningi. Non dovrò né puntare su un colpo di fortuna nel gioco in Borsa o in quello delle corse dei cavalli (che non so manco dove si vada per farli). Sono, bene o male, uomo di legge. Alla legge devo, malgrado tutto, crederci. “Rispettarla” non sono oramai più capace farlo tanto facilmente. Subirla non posso farne a meno.

Sarà la legge, che tra poco si aggiungerà in quel miliardo di altre in vigore nel nostro Paese, a disporre che quasi certamente, solo che resti ancora un po’ in questa valle di lacrime (cioè sopravviva più di quanto sia concesso alla maggior parte della gente) a far sì che diventi ricco o presunto tale, cose che per le leggi del nostro Paese è la più assoluta condizione di verità, di fatti e misfatti.

Cerco di non pensarci. Ma un giorno o l’altro, se sarò ancora al mondo, avrò bisogno di una badante. Qualcosa di mezzo tra l’inverso della balia, il tutore, l’infermiera. Insomma, quel che ci vuole per un vecchio mezzo rincoglionito incapace anche di fare la pipì da solo. Ma ecco la legge che ci voleva: ricco, molto ricco. Cioè presunto tale. Il che è anche meglio, cioè, peggio. Perché su quella “ricchezza” pagherò più tasse. Sul “reddito di vecchiaia”.

Con la “manovra” 2020 il Governo giallorosso (non se n’abbiano a male “quelli della Roma”, non sono io a volerlo chiamare così) stabilirà che chi ha la badante è ricco, molto ricco. Più ricco che rincoglionito. Sarà quindi tassato in conformità alla ricchezza ed alla coglioneria (di chi lo tassa e di chi ha sulla coscienza la colpa di averli mandati a governare questo povero Paese).

Abolita la povertà, come annunziò al mondo ’o guaglioncello Luigi Di Maio, Conte e Zingaretti hanno trovato il modo di farci diventare ricchi. Come? Tassandoci la badante, prova di ricchezza. “Chi vuol esser ricco sia, così il Fisco ben lo apprezza”.

La ricchezza? È tutta questione di badanti. Trovatene una e sarete ricchi. Per il Fisco, si intende. Per il Governo giallorosso che di una badante con tanto di frusta avrebbe davvero bisogno. Ci vorrebbe infatti una badante proprio speciale. Ne avrebbe diritto: non è affatto vecchio, ma è già rincoglionito.


di Mauro Mellini