Governo giallorosso, Renzi: “La durata? Legata a nomi di qualità”

Matteo Renzi è il vero artefice del governo giallorosso. E lo rivendica. Ma quanto durerà il nuovo esecutivo? Secondo l’ex premier, “sarà cruciale la discussione sui contenuti. Non potremo mai votare la fiducia a un governo che aumenta l’Iva o che fa passi indietro sulla lotta all’evasione fiscale. In questo senso trovo incoraggianti le prime dichiarazioni di Conte: non dimentichiamo che la procedura di infrazione europea è stata salvata grazie alla nostra fatturazione elettronica. L’Italia è ferma, rimettiamoci a correre”.

Ma Renzi ora pretende gratitudine. Chissà quando andrà all’incasso. “Dopo quello che è accaduto in questo mese – sostiene – mi aspetterei un grazie, non la richiesta di garanzie. Ho messo la faccia su un’operazione difficilissima per mandare a casa Salvini, che fino a qualche settimana fa sembrava invincibile. L’ho fatto perché il linguaggio e la postura degli ultimi mesi erano assurdi: pieni poteri, la pacchia è finita rivolto a delle donne violentate, le opacità nelle relazioni con la Russia o sui 49 milioni di euro. Fermare Salvini mi è costato umanamente molto perché per farlo abbiamo dovuto aprire ai grillini: e io ricordo la colata di fango che ho subito in questi anni tramite fakenews e diffamazioni”.

Per l’ex leader del Pd, questo governo ha un ampio orizzonte: “A mio giudizio – sottolinea – la legislatura arriverà al 2023. Che ci arrivi questo governo dipenderà dalla qualità dei ministri che saranno scelti. Mi auguro che il premier voglia scegliere i migliori, mettendo in sicurezza soprattutto i dicasteri più delicati a cominciare da Viminale e Tesoro. Salvini aizzerà le piazze contro il governo e al Viminale ci vogliono nervi saldi e un ministro degno di questo nome”.

Sul Pd, Renzi osserva: “È stata unità vera. Faticosa, ma vera. Abbiamo messo da parte le discussioni interne”. Sulla proposta di Beppe Grillo di ministri tecnici, commenta: “Chi fa il ministro è sempre politico, mai solo tecnico. Ma mi piace l’idea: scegliere persone di grande qualità. Ad esempio: con Grillo un anno fa ho firmato un documento a favore dei vaccini, predisposto dal professor Burioni”. Sulla possibilità che i renziani faranno parte del governo invece afferma: “I renziani non lo so, non tocca a me. Renzi di sicuro fuori. Fuori e felice”. Su dove debba andare Di Maio, aggiunge: “Lo decideranno lui, Zingaretti e Conte. Certo non al Viminale, dove occorre un professionista della sicurezza e non un ex vicepremier che non ha esperienza in questo senso e sarebbe solo il nemico perfetto per Salvini”.

Aggiornato il 09 settembre 2019 alle ore 17:40