Spigolature di fine estate

1) Nei giorni scorsi ho sentito con le mie orecchie il Prof. Sabino Cassese, ponendosi singolarmente sullo stesso piano di mille orecchianti, affermare che è sbagliato sostenere che la maggioranza degli italiani abbia votato per la destra perché la cosa riguarda solo gli italiani che hanno votato. Si tratta di una superficialità davvero sorprendente da parte di un costituzionalista. Il fatto è che, chi ha votato, ha espresso una valutazione e chi non ha votato evidentemente no. Di conseguenza, chi non vota lascia a chi vota il diritto di dirsi rappresentante dell’intera popolazione dato che, come si dice, chi tace acconsente. Chi si riferisce agli “italiani” sapendo che si riferisce, poniamo, al 30% degli elettori, commette un errore solo per chi vorrebbe che tutti, esattamente tutti, gli italiani si esprimessero. Ma non accade così, né può accadere, in nessuna organizzazione né in alcun sistema politico.

2) Sempre in questi giorni si sostiene insistentemente che il Governo 5S+PD è legittimo: ma occorre poca immaginazione per intuire cosa si sarebbe sostenuto se la cosa avesse riguardato la destra. La “legittimità” di un Governo di destra, o delle elezioni anticipate, sarebbe stata negata sul piano sostanziale, passando allegramente sopra alla legittimità formale.

3) Si dice, poi, da parte di molti zelanti osservatori, che non è possibile andare ad elezioni anticipate ogni volta che i sondaggi o elezioni parziali o Europee verifichino tendenze dell’elettorato opposte a quelle del Governo in carica. Corretto. Però, a parte che in vari Paesi in cui vige, beati loro, un sistema non proporzionale, è consuetudine accettata che un partito al potere chieda le elezioni quando pensa di poter consolidare la propria maggioranza, la posizione di chi si oppone ad elezioni anticipate sarebbe ampiamente giustificata se il Governo in carica fosse compatto, agisse in piena sintonia e senza paralisi. E non è certo il caso nostro.

4) Il Corriere della Sera in questi giorni ha opportunamente, ma forse anche tatticamente, presentato una raccolta di mutamenti radicali nelle maggioranze di Governo nella Storia d’Italia sotto il titolo “Quando i nemici storici diventano alleati”. La cosa non stupisce e, fra l’altro, non ha riguardato solo l’Italia. Forse il giornale di via Solferino intendeva rendere accettabile il “ribaltone” attuale ma con una tecnica poco avveduta. Infatti, accordi fra maggioranza e minoranza non sono solo possibili ma anche opportuni quando un Paese è di fronte ad emergenze di gravissima portata e non quando, più banalmente, un partito non riesce ad andare d’accordo con un altro con cui governa. In questo caso, preso atto dell’incompatibilità dei programmi fra A e B non ha senso avallare maggioranze fra B e C se anche fra costoro– e a parte gli insulti reciproci pregressi – i programmi si palesano alternativi. La previsione del fallimento è decisamente facile.

5) Il famoso “connubio” fra Cavour e Rattazzi nel secolo XIX, non ha riguardato le idee e i programmi spiccioli ma solo, ed era fondamentale, l’irrobustimento del sistema costituzionale a vantaggio della vita parlamentare. Nel caso attuale, l’obiettivo del Governo 5S+PD, oltre che evitare le elezioni, è una sorta di conventio ad excludendum di una terza coalizione. Per conseguire un simile obiettivo, 5S e PD stanno dando vistose dimostrazioni di incoerenza non giustificata.

6) C’è un limite alla legittima possibilità di cambiare idee e, questo limite, è stato ampiamente superato finendo nell’indecenza. Il risultato è che gli italiani si stanno tristemente convincendo che è del tutto inutile dar retta alle dichiarazioni degli uomini politici, poiché, in nome del principio per cui in politica tutto può accadere, si assiste all’incoerenza in ogni momento, anche dalla sera alla mattina. Ed è sciocco affermare che, questa, è l’arte della politica. Questa, più semplicemente, si chiama inaffidabilità.

7) Il Prof. Conte, nel suo discorso inaugurale del Governo 5S+Lega, disse che sarebbe stato “l’avvocato difensore degli italiani”. Ora, poiché un avvocato difende chi è accusato di qualcosa, sarebbe interessante capire di cosa pensasse fossero accusati i suoi “clienti” italiani. Per il momento, la sola arringa cui abbiamo assistito non è stata in difesa di qualcuno bensì di accusa nei confronti di Salvini e della Lega. Certo è che un avvocato che passa disinvoltamente dalla difesa del Governo 5S+Lega alla difesa di quello che, prima, era l’accusatore principale di quel Governo, dimostra certamente la tipica e corretta professionalità avvocatesca che prende le difese del cliente, chiunque egli sia. C’è pero da chiedersi, con Max Weber, se sia augurabile che la politica si riduca a professione.

Aggiornato il 29 agosto 2019 alle ore 13:39