La Chimera del Palazzo

mercoledì 28 agosto 2019


Se Grillo parla con Dio, a noi chi ci salva? Che cosa rimarrà tra un anno di questo nuovo romanzo politico dei "Promessi Sposi", M5S-Pd, che in passato si erano così tanto odiati? La verità è che questa alleanza-chimera rappresenta un ibrido (o un incesto mascherato di sinistra, come pensano in molti) tra due materiali genetici incompatibili tra di loro come possono esserlo due specie animali di cui una ha solo ali e per volare, e l’altra soltanto molte gambe per camminare veloce su qualunque suolo e asperità terrestri. Quest’ultima, in particolare, è a sua volta il prodotto di un'evoluzione biologica (politicamente parlando) che l'ha vista passare in cento anni di storia dal Neanderthal Lenin, alla clava insanguinata di Stalin, per terminare con l’attuale dea Kali del Pd con dieci braccia per afferrare il potere e una sola testa distopica incapace di tenerle tutte assieme.

Quindi: come sarà la forma di questa Chimera dopo che una decisione di Palazzo ha ucciso in culla il mito della democrazia diretta ma mantenuto in piedi (con grandissima gioia degli attuali parlamentari stellati!) la lotteria delle liste elettorali compilate con Rousseau, laddove per trovare posto è sufficiente una manciata di preferenze a testa, assolutamente garantite con qualsiasi sistema proporzionale per chi abbia alle spalle una famiglia numerosa o un bel gruppetto di amici stretti?

Il risultato dell’ibridamento è piuttosto chiaro: con la nascita della Chimera il populismo originario del “Vaffa” anti-establishment si stempererà nel suo opposto, perdendo tutti i caratteri rivoluzionari della prima ora. E ciò avrà fortissimi riflessi negativi nell’urna, non appena qualcuno chiamerà il cacciatore di mostri a sopprimere l’orrida creatura, riducendo al lumicino i consensi del Movimento perché, malgrado le roboanti promesse elettorali del 2018, i suoi capi politici si saranno nel frattempo dovuti piegare alle stesse, identiche logiche gestionali e di condotta dei Governi conservatori e progressisti che li hanno preceduti, accettando l’eterodirezione di Bruxelles e Francoforte, per quanto riguarda le politiche monetarie e di bilancio.

L’Apprendista Stregone che ha messo assieme i due materiali genetici ha un nome e un cognome: Messer Matteo Renzi da Scandicci terrorizzato dal cul de sac del rischio di elezioni anticipate che avrebbero assegnato un vantaggio enorme al suo attuale Segretario per la formazione delle liste bloccate, in quanto destinate a rimuovere con il loro esito scontato il suo bel pacchetto di mischia e di blocco di suoi deputati e senatori. E poiché la sinistra dispersa, com’è prevedibile, sarà chiamata a condividere con la Chimera responsabilità di Governo, rimuovendo “anche” le riforme renziane sul lavoro, oltre che a cassare i decreti salviniani sulla sicurezza, allora è lì che scatterà il colpo di coda dello scorpione toscano per affondare la rana grillina.

Il Pd affogherà con lei, ma non il renzismo che ha già pronta la sua scialuppa di salvataggio liberal-democratica, benedetta dai poteri forti e con un guscio ben innervato da risorse finanziarie all’altezza del compito. A meno che… Poiché, com'è ben noto, il diavolo fa le pentole ma non i coperchi, il duo Calenda-Gentiloni potrebbe battere lo Scorpione sul tempo, prima della convocazione della sua Leopolda, facendo la stessa identica operazione ma con un congruo anticipo. Poi, però, tutti loro, i “vincenti-perdenti” (veri Dr. Frankestein che hanno creato in laboratorio un Governo-Chimera altamente impopolare) dovranno vedersela con l’Orco leghista, al quale basteranno un paio di barconi stracarichi di immigrati finti asilanti (che, ricordiamo, sarebbero del tutto illegali se non si auto-battezzassero naufraghi correndo il rischio mortale di auto-affondamento!) per recuperare tutto il consenso perduto a causa della crisi di governo più pazza del mondo.

Tempo di vita della Chimera? Quello appena sufficiente a imbrigliare le stelle cadenti nella camicia di nesso dell’alleanza politica “valida in tutto il territorio” per sfilare la regione strategica dell'Emilia Romagna alla scontata vittoria del centro-destra. Manca il coperchio però: con l'attuale trend elettorale, M5S e Pd potrebbero restare al palo sotto il 40%. Allora, e solo allora, il “Rieccolo” di Scandicci infilzerebbe la rana con il suo pungiglione!


di Maurizio Guaitoli