Forza Italia, un partito da rifondare

Quante cose disattese in questi anni. Tante le promesse mancate, troppe le illusioni. La Rivoluzione liberale, mai veramente iniziata, ha rappresentato un miraggio per noi della Prima Repubblica. Quanto sudore e lacrime spesi per niente. Siamo partiti coi Club Forza Italia, ma questi mai attuati. Poi, i Club della Libertà, pure questi non pervenuti. Che dire, poi, dei Promotori della Libertà, falliti prima di partire. Infine, i Club Forza Silvio, pure questi una mera illusione, naufragati per colpa di protagonisti non all’altezza.

Congressi tanto strombazzati negli anni per rinnovare il partito, annunciati ogni sei mesi e mai realizzati. Nomine fatte in palese contrasto con lo stesso statuto di Forza Italia, tesseramenti latitanti, statuto disatteso e mai applicato, e dieci milioni di voti distrutti e andati in fumo. E oggi, quelli che parlano di rinnovamento, di classe dirigente e di nuove regole, sono gli stessi che hanno portato il partito al fallimento. Sono proprio quelli che hanno usato Forza Italia come un “bancomat”.

Con il risultato di questa politica fatta di selfie, di slogan e iniziative propagandistiche finalizzate alla sopravvivenza di “dinosauri” che vogliono ancora dare le carte e, pur di sentirsi “nuovi”, si inventano un’Altra Italia, fatta da quelli che, per primi, hanno tradito Silvio Berlusconi, ed ora sono il “nuovo”. Ma facciamolo saltare in aria questo partito. Altro che rifondazione.

 

Aggiornato il 06 agosto 2019 alle ore 14:18