Mi stupisco degli stupiti

Abbiamo eletto, tutti noi, tanti parlamentari di Lega (seppur molti di essi, mentendo agli elettori moderati, abbiano mostrato, poi, il loro vero volto) e del Movimento 5 Stelle (loro sì sono stati coerenti con le loro promesse rivoluzionarie di estrema sinistra) che stanno distruggendo, pezzo per pezzo, l’Italia in cui siamo cresciuti.

Ebbene, stanno adempiendo (tranne le truppe salviniane che pure rappresenterebbero l’elettore moderato) il dovere per cui sono stati mandati a occupare gli scranni del Parlamento. Di che ci lamentiamo?

A partire dal Presidente della Repubblica, che ha accettato pure lo “strappo” alle regole del buon galateo deontologico con cui sono state da sempre condotte le consultazioni, proseguendo fino alla scortesia diplomatica con molti altri Paesi europei (Francia e Germania in primis), che ci sta lasciando a secco nella nuova Commissione europea. Transitando per la riduzione del numero dei parlamentari, per giungere fino alla figura di un ministro degli Interni che va al mare in costume da bagno, panza fuori e cornetto in bocca, e che fa fare un “giretto” sopra un mezzo acquatico in dotazione alla polizia di Stato (benzina e pilota pagati dal contribuente) tra i commenti ignoranti di quelli che dicono: “Che volete che sia? Hanno fatto tutti così”.

Dimenticando, o non conoscendo proprio, quella foto di Aldo Moro (chi è costui?), in spiaggia con la figlioletta in costume, soffocato dalla cravatta, impeccabile nel suo vestito blu e le scarpe nere, che si autocommentava: “Sono un rappresentante del popolo italiano”, quindi non poteva rilassarsi.

Altri tempi. “Tutti ladri” vomita il melmoso web in cui Salvini sguazza come un pesce. Giungendo, la social-cultura, perfino a giustificare quell’altro padre (Luigi Di Maio senior) che, in buona sostanza, ha giustificato l’abuso edilizio commesso con il napoletanissimo “tengo famiglia” subito rinnegato dal figlioletto Luigi.

Così è tutto un fiorire e rifiorire di certa cultura da “new deal” a cui molti di noi non erano abituati. Intanto il Pil ristagna e la disoccupazione diminuisce semplicemente perché quasi tutti non hanno più voglia di andarsi a registrare negli Uffici del lavoro. Dove arriveremo di questo passo? Non mi è dato di saperlo, certo è che il Gatto e la Volpe hanno messo nel sacco Pinocchio.

Aggiornato il 01 agosto 2019 alle ore 12:45