Sardegna: due attentanti, un silenzio

mercoledì 31 luglio 2019


L’altra notte, in Sardegna, due attentati: uno ad una sede del Partito Democratico e l’altro all’autovettura di un sindaco. Ci si poteva aspettare che un ministro degli Interni serio stigmatizzasse e condannasse i due episodi e invece, da parte del “Capitano” e dal suo costoso staff, il silenzio più assoluto sui due episodi.

Tra una sòla e l’altra (clamorosa quella dell’abolizione delle accise sui carburanti “al primo Consiglio dei ministri”, ma non è stata purtroppo l’unica) date in pasto all’illusione di chi non sa più (purtroppo) a cosa appigliarsi, il graduato continua a dimostrare di non capire dove è situato il confine tra gridante leader di partito e uomo di Stato e, per di più, con il delicatissimo ruolo di ministro degli Interni. Anzi, sfrutta (letteralmente) quest’ultimo ruolo per portare consensi al suo partito.

Sarebbe bello immaginare un “facente funzioni” alla guida del partito mentre, chi è stato nominato ministro, si dedicasse esclusivamente alle Istituzioni. Invece queste ultime sono state purtroppo trasformate in “strumento” per condurre consensi in direzione di via Bellerio, sede storica della Lega e non solo.


di Gianluca Perricone