Sicurezza bis, Meloni: “Pronti a ‘sì’ ma non sosterremo fiducia”

Giorgia Meloni si dichiara pronta a votare in Senato il decreto Sicurezza bis. “Lo abbiamo votato alla Camera – attacca – e se ci avessero dato retta accogliendo alcuni nostri emendamenti non ci sarebbe stato bisogno di farne uno bis per inasprirlo. Quindi lo voteremo anche al Senato. Ovviamente, solo se non sarà posta la fiducia”.

Per la leader di Fratelli d’Italia, “quando c’è di mezzo l’interesse nazionale, e quando condividiamo il merito di un provvedimento, non abbiamo problemi a votarlo”. E se il voto di Fratelli d’Italia, in caso di defezioni del M5s, fosse decisivo? “Non potremmo votare la fiducia – sostiene la Meloni – perché siamo contro questo governo, non ci siamo voluti entrare anche se avremmo potuto e crediamo che sia un bene per l’Italia che questa esperienza finisca al più presto e si torni al voto. Ma se in qualche passaggio, anche per rendere più efficace e rigido il testo, servisse il nostro apporto, noi ci saremmo”.

Secondo Nicola Zingaretti, “tutto quello che mette in discussione le poltrone di Di Maio e Salvini è sicuro. Litigano, ma quando devono prenderne atto magicamente ritrovano l’accordo”. Per il segretario del Pd, il decreto “non è un decreto sicurezza che dovrebbe essere sostegno alle forze di intelligence, alle forze di polizia, firmare il contratto delle forze dell’ordine e non farli sentire soli la notte. Di questo nel decreto sicurezza non c’è nulla. Lo chiamano sicurezza ma serve solo a fare polemica e propaganda”.

Intanto, sono 1.240 gli emendamenti presentati al decreto in commissione Affari costituzionali del Senato. Lo rende noto il presidente della commissione Stefano Borghese, relatore del provvedimento. Oltre mille proposte di modifica arrivano dal Pd, cento da Forza Italia, 68 da Fratelli d’Italia, una ventina sono del M5s, il resto giungono dal Misto, nessuno dalla Lega. La commissione terminerà oggi la discussione generale e dopo il parere da parte della commissione Bilancio, passerà al voto degli emendamenti.

Nel frattempo, l’Anpi (Associazione nazionale partigiani d’Italia) lancia un appello: “Non votate il decreto Sicurezza bis”. Secondo la presidente Carla Nespolo, con l’introduzione del decreto “si inaspriscono le sanzioni e si applicano pene aggiuntive per i viaggi della disperazione. Si usa il pugno di ferro e si introducono nuove fattispecie di reato per cortei e manifestazioni. Tutto ciò contrasta gravemente con la civiltà del nostro Paese e peggiora radicalmente il livello reale di sicurezza dei cittadini. La grande posta in gioco è lo stato di diritto, la salvaguardia e il rispetto delle libertà delle persone, la spinta verso l’eguaglianza, in sostanza le più grandi conquiste della Resistenza da cui è nata la Repubblica democratica. C’è odore di stato di polizia. Siamo in presenza di un imbarbarimento del dibattito pubblico”.

Aggiornato il 31 luglio 2019 alle ore 13:58