Salvini a Di Maio tra minacce e ultimatum

I dioscuri del governo gialloverde continuano a lanciarsi frecciate. Luigi Di Maio e Matteo Salvini vivono una “pace armata” quotidiana. L’ultima sparata è attribuita al leader grillino. Avrebbe definito “quell’altro” il capo della Lega. “A volte – ha detto Di Maio senza nominare Salvini – dobbiamo subire l’atteggiamento della Lega che è insopportabile. Ogni volta che si deve approvare un provvedimento, in Parlamento o in Consiglio dei ministri, ci dobbiamo sedere a un tavolo io, Conte e quell’altro e dobbiamo fare un accordo...”.

“Quell’altro? Mah... Posso non stare simpatico ma ho un nome, mi chiamo Matteo...”. Queste sarebbero parole di Salvini. I due vicepremier non si sono stretti la mano al funerale di Mario Cerciello Rega, il carabiniere ucciso a Roma.

In ogni caso, pare non ci sia solo la Tav a dividere Carroccio e Cinque stelle. Secondo fonti parlamentari della maggioranza, nelle ultime ore Salvini si sarebbe convinto della necessità di una rottura con l’alleato, con il chiaro obiettivo delle urne. Ma come riuscire a motivare una crisi di governo? Il ministro dell’Interno sarebbe disposto ad una rottura, addirittura ad agosto, prima della pausa estiva.

D’altro canto, Di Maio a quel punto cercherebbe di evitare la crisi in tutti i modi. Ma in caso di fine anticipata del governo guidato da Giuseppe Conte, il ministro dello Sviluppo Economico sarebbe pronto a scaricare la colpa sull’alleato leghista. Di più. I grillini già accusano apertamente la Lega di voler far cadere l’esecutivo per bloccare una legge sulla riduzione del numero dei parlamentari.

Di Maio ha avvertito esplicitamente i militanti: “Il partito unico – ha sottolineato – non vede l’ora di far cadere il governo, perché a settembre si vota il taglio dei parlamentari. Ma dalla Lega ci aspettiamo il sì anche sull’acqua pubblica, sul salario minimo, sulla legge salva-mare. Quanto alla sinistra, ha detto no al reddito di cittadinanza, a quota 100, al decreto Dignità. Proprio loro, che dovrebbero stare dalla parte dei lavoratori”.

Aggiornato il 30 luglio 2019 alle ore 16:59