Lega, Si valuta l’ipotesi di voto anticipato a febbraio 2020

lunedì 29 luglio 2019


Il prossimo 6 agosto il Senato conclude l’iter del decreto Sicurezza bis. Ma il voto è a rischio. I numeri sono stentati. Non è chiaro se tutti i 5 stelle diranno “sì”. Ecco lo spauracchio del tanto temuto incidente d’aula. A quel punto, la crisi sarebbe inevitabile. Infatti, pare che Giancarlo Giorgetti non abbia nascosto a Sergio Mattarella le proprie preoccupazioni sulla tenuta del governo gialloverde. Negli ambienti leghisti c’è chi attribuisce al sottosegretario alla presidenza del Consiglio intenzioni bellicose. In buona sostanza, Giorgetti, in caso di bocciatura del decreto, potrebbe, addirittura, rassegnare le dimissioni dal suo incarico a Palazzo Chigi.

Secondo l’analisi del numero due del Carroccio, la Lega potrebbe accettare una “crisi pilotata” che metta in sicurezza la Finanziaria 2020 guidata da un governo di minoranza retto ancora da Giuseppe Conte. La Lega si sfilerebbe dal governo e non voterebbe la Manovra. In pratica, prenderebbe corpo un esecutivo della “non sfiducia”. Così la strada del voto sarebbe quasi certa. Pare sia stata già individuata la data: domenica 23 febbraio 2019. La Lega si presenterebbe da sola alle elezioni. Non sarebbe prevista alcuna alleanza con Forza Italia e con Fratelli d’Italia. Eppure, l’ipotesi del voto anticipato, nonostante gli ottimi sondaggi che accreditano la Lega stabilmente sopra il 36 per cento, presenterebbe un rischio altissimo per Matteo Salvini: un “governo di scopo” promosso dal presidente della Repubblica che potrebbe allungare la sopravvivenza del Parlamento.


di Mino Tebaldi