Salvini attacca Tria: “Problema sono io o è lui”

Matteo Salvini cerca lo scontro con Giovanni Tria. Il vicepremier leghista va all’attacco sulle tasse ai microfoni di Radio 24. “Se il ministro dell’Economia del governo di cui orgogliosamente faccio parte dice che per quest’anno di taglio delle tasse non si parla, e lo facciamo tra un anno, tra due anni, il problema sono io o è lui. Cosa faccio, una manovra all’acqua di rose? L’Italia ha bisogno di uno choc fiscale”.

Quanto alla Tav, secondo Salvini “dimostra che la nostra testardaggine ha pagato. C’è un solo governo ma con due forze che su alcuni temi hanno idee diverse”. A una domanda su quanto a lungo sarà possibile a tenere a freno le richieste di andare al voto da parte dei parlamentari leghisti, il leader del Carroccio risponde: “Fino a quando le cose si fanno e fino a quando qualcuno la smette di insultare, attaccare e litigare quotidianamente”.

A un’altra domanda sulle dichiarazioni del capo dello Stato, Sergio Mattarella, che ha sottolineato l’importanza per l’Italia di non essere isolata in Europa, il leader della Lega replica: “Il governo italiano è un esempio, a cominciare dai temi della sicurezza. Per questo voglio una manovra ambiziosa e coraggiosa perché l’Italia non si merita di essere ultima per crescita perché ci sono regole per il vantaggio di Francia e Germania”.

Riguardo alla sua assenza al vertice di Parigi sull’immigrazione, il titolare del Viminale risponde seccamente: “Non siamo la dama di compagnia di nessuno. L’Italia sta facendo la sua parte – sottolinea – una motovedetta ha raccolto due imbarcazioni in difficoltà. Nelle prossime ore vedremo se alle parole dell’Europa seguiranno i fatti. Avremo modo di sperimentare la generosità di Francia, Germania, Spagna, Olanda e di tutti i Paesi che spesso e volentieri fanno la morale all’Italia. Se Macron pensa che tutti i barconi debbano arrivare in Italia ha sbagliato a capire”.

L’Italia rischia di essere isolata in Europa? “Mi pagano lo stipendio per obbedire a indicazioni e ordini del signor Macron? Non penso, mi pagano lo stipendio per difendere gli interessi nazionali italiani, e mi sembra di averlo dimostrato. Ma chi sei? Napoleone non c’è più, siamo in democrazia, siamo nel 2019, siamo tra uguali”.

Aggiornato il 26 luglio 2019 alle ore 13:59