Boris lo scapigliato

Ancora Londra è il cuore della grande scommessa che il “creativo sovranista di destra”, Boris Johnson, ex sindaco della Capitale del Regno Unito, il designato primo ministro inglese, è deciso a giocarsi fino in fondo.

Cavalcando sulla schiena Nigel Farage, l’onda di ritorno dell’antieuropeismo di destra (assai gradito da Donald Trump) rischia di approfondire tutte le disuguaglianze economiche interne alla Gran Bretagna. Liberando le redini alle parti più spregiudicate della finanza e dell’imprenditoria da quella eccessiva regolazione comunitaria che, di fatto, si configura come un morso troppo stretto - tra le già corte redini normative europee - non consentendo più alcuno spazio di libero galoppo nelle sconfinate praterie del mondo 2.0.

Il “modello Singapore” verso cui lo scapigliato Boris intenderebbe incamminarsi, però, potrebbe importare una sorta di “Londra pigliatutto” che, a discapito di periferie sempre più impoverite, dovrebbe essere capace, grazie alla fuoriuscita da ogni residuo vincolo economico e normativo, anche comunitario, di favorire qualsiasi tipo di speculazione: compresa quella immobiliare a favore dei più abbienti. Demolendo vaste aree di edilizia economica e popolare per costruirvi sopra opulente magioni. Tutto questo accompagnato da cospicue trasfusioni monetarie che dovrebbero provenire dal Quantitative easing in salsa britannica. Perché tutti i governi che si sono succeduti, almeno da un decennio in qua, hanno seguito, pur con sfumature diverse, il medesimo schema: quello secondo cui la Capitale è capace di trascinare dietro di sé tutto il resto del Paese.

Una partita d’azzardo perché, se a Londra si accentra pure la maggior parte della ricchezza nazionale, è altrettanto vero che proprio nella metropoli è accampata (da sempre) anche la maggior parte dei diseredati. Quelli che sarebbero emarginati dalla nuova architettura che gli eredi di Boris stanno portando avanti. Hanno votato per la Brexit soprattutto quegli inglesi che sono stati sempre di più convinti dalle motivazioni di quelli che portavano avanti la tesi che non era più tollerabile che la Germania, che pure è stata sconfitta anche dagli inglesi nella Seconda guerra mondiale, prima dettando le regole, poi ponendo assurdi vincoli economici, di fatto si arricchisca - con la Unione europea - sulle spalle dei vincitori, per il tramite della moneta unica.

Chi è stato capace di resistere alle V2 non dovrebbe temere quelle bombe (di spessore economico e monetario) che potrebbero arrivare ancora sulle proprie teste. È questo, stringi stringi, il ragionamento che fanno i sovranisti d’Oltremanica.

Aggiornato il 24 luglio 2019 alle ore 11:09