Lega-fondi russi, Vannucci: “Ora non parlo”

“Ero io il terzo uomo al Metropol”. Parola di Francesco Vannucci. Il consulente di Gianluca Meranda, ex dipendente del Monte dei Paschi di Siena, sostiene che a Mosca ci fu una normale trattativa commerciale. L’uomo che ha rivelato di essere stato alla cena dell’hotel di Mosca con Savoini e Meranda, rispondendo ai cronisti mentre rincasa nella sua villetta di Suvereto (Livorno), dove vive con la madre, dice: “Grazie, buongiorno, ma ora preferisco non fare dichiarazioni”. Appena tornato a casa in auto, che ha poi parcheggiato nel giardino della proprietà, ha anche messo in evidenza la sua necessità di stare vicino alla madre per motivi di salute.

Non ha risposto e si è limitato ad allargare le braccia ad una domanda dei cronisti che, dal cancello della sua abitazione gli hanno chiesto se sia davvero lui il “Francesco” della cena all’Hotel Metropol di Mosca insieme a Savoini e Meranda. “C’era lei a quella cena?”, gli è stato chiesto. Vannucci dal giardino non ha risposto ma ha aperto le braccia e alzato il capo verso l’alto prima di varcare la porta d’ingresso. Proprio ieri lui stesso aveva contattato l’Ansa per dichiarare di essere lui il “Francesco” che compare nell’inchiesta. In quel contesto si sarebbe svolta la presunta trattativa per un affare sul petrolio che doveva anche servire, stando ad una registrazione, a far arrivare, da un lato, soldi alla Lega e dall’altro tangenti a funzionari russi.

Intanto, la Procura di Milano sta facendo accertamenti e valutando le posizioni di Gianluca Meranda e dello stesso Vannucci, le due persone che si sono fatte avanti dicendo di aver partecipato all’incontro all’hotel Metropol di Mosca dove era presente anche Gianluca Savoini. Dopo una fase di identificazione certa per riscontrare la loro effettiva presenza, i due potrebbero esser presto iscritti nel Registro degli indagati e convocati dai pm, come accaduto con Savoini.

Vannucci ha, però, spiegato di essere stato presente “in qualità di consulente esperto bancario che da anni collabora con l’avvocato Gianluca Meranda”, il legale romano che già nei giorni scorsi era venuto allo scoperto, e ha aggiunto: “Lo scopo dell’incontro era prettamente professionale e si è svolto nel rispetto dei canoni della deontologia commerciale. Non ci sono state situazioni diverse rispetto a quelle previste dalle normative che disciplinano i rapporti di affari”. Nei giorni scorsi, Meranda sempre all’Ansa aveva raccontato di aver avuto con Gianluca Savoini, il leghista presidente dell’associazione LombardiaRussia e indagato per corruzione internazionale, “incontri precedenti” anche in Italia. “Durante il nostro incontro a Mosca, dove si è trattato di una normale operazione professionale – ha aggiunto – non era presente Matteo Salvini ed escluderei che lui sapesse qualcosa di questo incontro”. Dopo una necessaria fase di identificazione certa di Meranda e Vannucci, con accertamenti della Gdf anche per trovare riscontri sulla loro effettiva presenza a quell’incontro, da quanto si è capito, i passaggi successivi dovrebbero essere la loro iscrizione nel registro degli indagati e la loro convocazione per interrogatori. Nell’audio, infatti, si sentono i due italiani che erano con Savoini nella hall trattare con i tre interlocutori russi. Al centro del dialogo il presunto accordo corruttivo su cui indagano l’aggiunto De Pasquale e i pm Ruta e Spadaro.

Vannucci vive a Suvereto, dove è nato, in una villetta con la madre anziana. Vannucci abita in una casa ai margini del paese, davanti alla caserma dei carabinieri e anche stamani presto è stato visto a Suvereto: alcuni concittadini dicono che Vannucci si vede spesso a giro per il paese. In casa la madre risponde al citofono ai cronisti dicendo che il figlio è fuori per lavoro ma che abitualmente rientra a casa. L’ex dipendente del Monte dei Paschi di Siena è persona conosciuta nel piccolo centro del Livornese e di lui i suoi compaesani sanno della sua attività commerciale dopo aver lasciato la banca. Per un periodo avrebbe lavorato nell’agenzia Mps di Venturina (Livorno), paese confinante con Suvereto.

Nei primi anni 2000 Francesco Vannucci divenne vicesegretario della Margherita per tutta la provincia di Livorno, ma quando nel 2004 non fu nominato assessore provinciale, si aprì una fase critica all’interno del partito locale e nel 2006 l’allora segretario Maurizio Scatena gli tolse la delega con l’appoggio della direzione locale. Così, a Livorno, si ricorda l’impegno politico di Vannucci, l’ex bancario Mps poi divenuto consulente commerciale, che ha detto di essere stato presente alla cena dell’Hotel Metropole di Mosca con Meranda e Savoini.

“Non lo vedo da anni ma mi ricordo che era molto dinamico e attivo nel partito”, dice oggi l’ex segretario provinciale della Margherita a Livorno nel periodo 2003-2007, Maurizio Scatena. “Vannucci – ricorda ancora Scatena – divenne vicesegretario provinciale come esponente dell’area Piombino-Val di Cornia, da cui proveniva, e faceva parte della corrente di Francesco Rutelli”. Quindi, racconta ancora l’ex segretario provinciale della Margherita a Livorno, nel 2004, “quando Giorgio Kutufà venne eletto presidente della Provincia, Vannucci maturò l’aspettativa di essere chiamato a fare l’assessore, se non ricordo male al Bilancio.

In realtà venne fatta una scelta diversa, non diventò mai assessore, da quel momento avviò un atteggiamento fortemente critico all’interno del partito, al punto che un paio d’anni dopo, nel 2006, mi trovai costretto a revocargli la delega da vicesegretario provinciale perché non si poteva andare avanti con quelle tensioni. In quella decisione ebbi ampio appoggio della direzione provinciale del partito”. Da questo momento l’attività politica di Vannucci su Livorno si riduce ma continua in Val di Cornia, dove vive ancora oggi e dove risulta che fu tra i fondatori del Partito democratico comunale a Suvereto.

 

Aggiornato il 17 luglio 2019 alle ore 16:13